Che dire, mi ha fatto veramente piacere leggere questa recensione. Sono stato felice nel trovare un interlocutore in grado di comprendere quello di cui stavo parlando.
"E' da un pezzo che teniamo d'occhio il cesenate Mark Zonda coi suoi progetti sempre meno strampalati e sempre più a fuoco. Tiny Tide è la sua creatura "indie pop arcade rock", un quartetto che mastica neo-neo-psichedelia dalla grana lo-fi ora accomodante e ora sghemba, carezzevole e graffiante, una trottola di marzapane nel cervello guarnita di spezie e canditi, sogno tremolante tra cameretta, marciapiede e il prato delle delizie perdute.
Dopo tre ep e un recentissimo album di cover (Diskovery) omaggiante l'immaginifico bestiario del Nostro (Left Banke e Arcade Fire, Lou Reed e Apples In Stereo, Beatles e Blur...), eccoci al debutto vero e proprio con questo MoonTalkin, divagazioni atmosferiche e smagliature adolescenziali, misticanza John Lennon e Boo Radleys, bozzetti of Montreal e ghirigori Pecksniff, un Jens Lekman tra reminiscenze Aztec Camera e tentazioni Belle And Sebastian. E via discorrendo."
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