Oy Fan! The Tide has moved!!

You'll beflushed away in 6 seconds in our new bay. If not, visit
http://www.tinytide.com
and update your bookmarks!! ;)

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7 October 2010

Parlando della Luna


Così. Ci tenevo a usare il blog per la funzione che aveva ai primordi del web sociale: usarlo come diario personale per dire due cagate con qualche idioma italiano sulle pagine di questo blog di idee piccole piccole.

È da poco uscito il primo album "long playing" dei Tiny Tide a titolo "Moontalking", che poi anche i bambini dell'asilo e i nonni capiscono che vuol dire "Parlando alla Luna". Con la L maiuscola. Quella che si trova anche nella parola lunatico, come in Larry David, Lisa Kudrow, Lisa Marie Presley, Liz Phair, Leo Sayer. La stessa L maiuscola sulle labbra dei Flaming Lips.

La Luna. Protagonista di uno degli ultimi film di Fellini, da sempre la voce di pazzi e innamorati. Fissandola dal terrazzo di casa fin da piccolo più che la follia o l'innamoramento mi ha fatto sempre pensare ad un altro sentimento: la solitudine. Nel caso di questo album una solitudine aliena, l'impossibilità quasi fisica di trovare un interlocutore per i propri messaggi, o potersi rispecchiare in qualcuno che non sia un'immagine riflessa su un pozzo.

Bizzarro come esordio? In realtà non è neppure un esordio. La band è impegnata da due anni alla preparazione di un album chiamato "Febrero" (ma è già noto ai fan storici :) ) e Andrè degli Stars in Coma sta mettendo mano a mixing ed editing, i brani per il secondo sono già pronti, e sentivo semplicemente l'urgenza di fare parlare nuovi brani prima che si trasformassero in eco fossili già nate per suonare dal passato.

La possibilità di farli uscire per KinGem non poteva che essere una ghiotta occasione per chiedere a Naniiebim Studio di realizzare un artwork ad hoc e racchiudere il tutto sotto forma di concept album per distribuirlo su iTunes, Amazon, Spotify e compagnia bella :)

Bella lì

Left Off

Che in Ingleso quando un razzo parte o un album decolla si dice "Lift Off", se non fosse per il fatto che il razzo può anche partire senza di te e lasciarti a Terra. Magari se ne sono andati tutti... da qui "LEFT Off". Ragazzo solo/ Ragazza sola. Chitarre distorte e un countdown di Space Odditiana memoria ci introducono a...

We Are Animals

... una sorta di Phil Collins in versione Space Ace prende una sorta di aereo spaziale per recarsi sulla Luna, dove deve raggiungere suoi illustri colleghi musicisti per unirsi al coro di "We Are Animals", una canzone umanitaria di portata universale rivolta al cosmo.

Cosa mi ha portato a scrivere una canzone così assurda? Da tempo mi aveva affascinato l'idea di scrivere una canzone di protesta. Avevo provato con "Revolution#2", di cui esiste ancora una indecentissima demo, e avevo in mente uno spunto che forse utilizzerò più avanti. Parlandone con alcuni amici sono nati alcuni spunti molto interessanti. Perchè parlare di una causa specifica e non radunare tutto il male che l'uomo arreca alla Terra e alla natura? E perchè non rovesciare la prospettiva e ammettere onestamente quanto sia figo consumare, bruciare, sfruttare, nutrirsi in modo irresponsabile, selvaggio ed in modo appagante per il proprio ego? Non fanno così tutti gli animali? "We Are Animal" è una "We Are The World" rovesciata.

Del Live Aid mi aveva colpito molto l'episodio iperbole di Phil Collins, che ha suonato con i Genesis a Londra correndo a prendere un super jet alla fine del concerto per fare in tempo ad arrivare in America a cantare in coro con Michael Jackson, Lionel Ritchie e soci. Ecco perchè Phil è diventato di fatto protagonista di questo assurdo brano visionario, che per essere ancora più esagerato doveva includere più generi e variazioni possibile, dal Rap ad un coro di bambini alla fine del brano. I bambini non li ho trovati, vi dovete accontentare dei miei indecenti falsetti.

Musicalmente il brano risente molto degli ascolti di John Mellencamp, Grandaddy, Charlotte Hatlerley, Alice Cooper. Basso Stagg, chitarra Gretsch, Alesis Micron, come quasi per tutto il resto dell'album.

Questa canzone ha veramente diviso tra sostenitori entusiastici e persone che preferiscono quando scrivo canzoni semplici da meno di 3 minuti solo con la chitarra acustica.


Rock in the Empire

Questo brano ha un paio di estati alle spalle. Il brano è stato inciso e mixato da Phillip Lockwood-Holmes dei LeBleu, ed hanno partecipato Ricky Beatley alla chitarra elettica e Ian Braitheaite al contrabbasso. Il brano è un vero e proprio poema epico moderno, tra Brian Wilson (almeno nelle intenzioni di Phil) Roger Waters e Iggy Pop. Il brano parla di un ragazzo che parte in moto verso una discoteca in Germania trovandosi ad immaginare come dovesse essere stata la vita ai tempi dell'Impero Romano osservando la decadenza dei giorni notri. È stato realizzato un montaggio video con spezzoni di "Roma" di Fellini.

Manga Nurse

Ero veramente indeciso sul nome da dare a questa canzone. Alla fine un'amica, vagliando le proposte che le avevo paventato, ha detto che non potevo assolutamente esimermi dal chiamare il brano "Manga Nurse", il nome su cui avevo più perplessità. La motivazione? "Devi ASSOLUTAMENTE chiamarlo così! Sono convinta che NESSUNO ha mai fatto una canzone con un titolo del genere!". È un brano pieno di entusiasmo ed energia, con effetti molto particolari sulle chitarre. Risente molto degli ascolti di brani anni 50 su testo, intenzione e giro di basso. La nostra cover di "Jonie don't u worrie" degli Apples in Stereo nel cantato. Il brano, dedicato ad un'amica, è il ritratto di questo autentico personaggio surreale da fumetto capace di cose impossibili e di catalizzare l'attenzione su di se in tutte le maniere possibili. Il finale ricorda involontariamente un po' i Talking Head e il Bowie di Alladin Sane/Pin Up. Sono molto soddisfatto delle batterie, e in linea di massima di tutta la canzone.

Lust for Club

Giulia Gianni potrebbe essere il nome di un film di Cameron Crowe. Invece si dà il caso che sia una vera e propria persona in carne ed ossa e faccia la DJ per una radio di Roma. Durante uno sfogo su un popolare social network (chissà quale) spiattella una lapidaria incazzatura contro non precisati figuri legati al mondo universitario. Il che mi da da pensare: "Se tradotto in Inglese sarebbe un attacco perfetto per una canzone di Iggy Pop". L'idea è subito piaciuta a Giulia, e ho proceduto in modo molto convinto e spedito al resto della canzone, con mille citazioni e riferimenti a oscuri fatti di cronaca e indie club ancora più bui. Non c'è una frase di questa canzone di cui non sia soddisfatto. Il crescendo del cantato e dell'esecuzione ed il cambio finale raggiungono sia nella prima versione che nella reprise una coralità e una dinamica che difficilmente sono riuscito a raggiungere in altre canzoni. Iggy Pop nelle intenzioni, ma a detta di tutti di fatto i Pulp. Propbabilmente sono l'unica persona a preferire la prima parte alla reprise, incisa una sera di getto in modo misterioso e quasi innaturale. Eccezionale la parte di Manuel Magnani al violino, molto sentita e ispirata, in grado di dare maggiore spessore ed epicità al brano. Bravo Manuel!

Unfuzz Days

Questa canzone nasce musicalmente da un esperimento di "drop down" sulle corde della chitarra e da una strano stato d'animo da cui ero stato pervaso durante l'estate del 2010. Alla fine è venuto fuori un brano sospeso tra Eels, Elliott Smith, Tiger Tiger e Beatles. Il testo e il sentimento della canzone nasce dal mio vagare in una Cesena completamente deserta durante le domeniche estive. Ero rimasto particolarmente colpito dall'allestimento di una festa dedicata a disabili e ragazzi con gravi handicap. Cosa c'era da festeggiare? Che senso poteva avere per loro? Molti pensano ad Unfuzz come imprecisione grammaticale, in realtà "Unfuzz" non viene usato come aggettivo ma come attributo legato alla sottocorrente musicale, un po' come diventerebbe impreciso scrivere "Poppy Nights" al posto di "Pop Nights".

A Great Indie Nights

Una canzone scritta di getto per un amore lontano, immaginandomi già direttamente il momento dell'addio. Solo una chitarra, un basso e la batteria. Le melodie probabilmente risentono degli ascolti di Simon & Gartfunkel e The La's. Chiaramente piace a tutti quelli che non sopportano "We Are Animals" e viceversa. Un brano molto semplice e viscerale. La sera in cui l'ho scritto c'era la chiusura stagionale del Covo Club di Bologna. Il flyer prometteva "Una grande serata indie" per tutti quanti.

I Would Say

Già apparsa nel "Wildheart EP" il brano vede il supporto di un sontuoso arrangiamento elettronico da parte di Stefano Lanzavecchia e un assolo epico di Dendrix degno di David Gilmour nel finale. Il brano originale risale addirittura al 1996. E' presene nell'album a nome Mark Zonda "Feel the Blank" con il nome "Io Vorrei", composto in un pomeriggio dopo una folgorante visione televisiva di un entusiasmente match di Anna Kournikova.

The Smiths And The Cure

Questa è apparsa anche come singolo per l'americana Vulpiano Records, e vede la mastodontica presenza di tutti i Tiny compreso Porlock e Mike Leffe: penso che tra me e Dendrix ci siano 6 livelli solo di chitarre ritmiche. Esiste anche una versione remixata da Andrè degli Stars in Coma e un'assurda versione che supera il wall of sound chiamata "TS&TC#9", una vera e propria cascata di suoni.

Il brano nasce dall'idea di dare una risposta a "The Beatles & The Stones" degli House of Love. Se musicalmente è stata definita "Gli Smiths suonati dai Cure che suonano come i Tiny Tide" e qualcuno l'ha perfino accostata ai "Man at works", i testi partono dal mio tentativo di rievocare la sensazione di claustrofobico timore che mi trasmettevano i video dei Cure dal televisore quando ero piccolo trasformandoli in un incubo sci-fi dove i mostri dei loro clip escono fuori dallo schermo per colpire come una piaga letale tutti i giovani alternativi che li seguivano dalla televisione. L'unica speranza di sopravvivenza e riscatto viene dalle persone anonime e conformiste, che con l'aiuto dei grandi eroi romantici del passato trovano una via per debellare la piaga e crare un ordine nuovo. La parte centrale del brano, la più Smithiana, mi è stata ispirata da un articolo di giornale. Sembra che i cittadini londinesi avessero protestato contro l'oscena proposta di ricorrere a "bare a castello" per raddoppiare lo spazio del cimitero centrale. Inevitabilmente il trafiletto mi ha ricordato i morrisseiani "Double-Decked Buss".

Tutti i Tiny insuperabili in questo brano. Una buona anteprima del prossimo "Febrero". L'assolo di Dendrix irripetibile.

Moontalking

Era notte fonda, c'era freddo, tanta neve, ascoltavo la radio. Ripetutamente. Come una costante. La costante di un inverno in cui avevo trovato riparo da ogni cattivo pensiero, isolato nel mio guscio come un rifugio soprannaturale. Innamorato di fantasmi, come sempre. Sono riuscito a raccogliere uno stato d'animo ben preciso con questo brano strumentale. Almeno per quanto mi riguarda. Sono partito con un'intenzione ben precisa. Utilizzare un accompagnamento di batteria più cadenzato possibile, una chitarra pulita arpeggiata con accordi difficilmente prevedibili e nientaltro che synth. In testa c'erano i Beach House, ma il brano è venuto fuori talmente berlinese da sembrare quasi un Bowie d'autore! Probabilmente il brano migliore dell'album. Forse perchè non canto.

Plain Little Game

È stato un assoluto piacere collaborare a questo brano con Marilyn Roxie, e potermi avantaggiare della sua preziosa collezione di synth vintage. Ho improvvisato un tema sul suo tappeto sonoro che è stato in grado di sfruttare una tonalità della mia voce molto più dark wave che ancora non avevo cominciato ad esplorare, e mi diverte veramente un sacco usare. Il brano parla di due figure immortali che si fronteggiano nel gioco degli scacci, lasciando adito a diverse ambiguità interpretative. Giuro che ancora Jacob non aveva fatto la sua comparsa su Lost!

FOG

La prima stesura di questo brano risale a quando avevo 18 anni. Una delle prime cose che ho scritto avvalendomi solo di due registratori mono e una tastiera Casio con 4 spazi sampler. Forse in qualche cassetta ho ancora quella demo assurda. Non che questa versione psy-folck sia da meno. Il brano era stato inizialmente concepito per il secondo album di futura futura pubblicazione "TenneT", sotto incitazione del nostro batterista Mike Leffe di scrivere un brano sulla nebbia.

"Ma io l'ho già scritto!", fu la mia pronta risposta.

Ancora una volta Iggy Pop il punto di riferimento principale nel cantato. L'arrangiamento molto complesso e articolato fa in modo che a tutte le persone a cui è piaciuta questa abbiano gradito anche "We Are Animal" e compagnia bella... Nebbia sulla Luna. Come le fasi lunari che accompagnano le indicazioni dei brani sulla copertina al posto dei classici numeri delle tracce, alla fine scompare tutto, dissolto in un mare indistinto di nebbia su un mondo deserto e alieno. Rimane l'ultima trccia. Il silenzio.

4 August 2009

Attention Attention Attention


O così potrebbe apparire agli occhi di un ascoltatore italiano. In realtà in America "A.A.A.", il titolo di questa nuova canzone, sta per America Automobile Association. La canzone chiuderà il secondo album "TenneT", di cui sto ora scrivendo le canzoni (mentre stiamo cercando di terminare le registrazioni di Febrero col gruppo).

Uno di quei casi in cui mi è venuta prima la melodia. Più precisamente quella della parte iniziale. Anche "AAA" fa parte della serata in cui sono stato celebralmente folgorato durante un viaggio in macchina con relativa creazione di ben cinque pezzacci. Non sapevo come proseguire il frammento di canzone a cui avevo pensato. Per tanti mesi ho cercato di proseguirlo con parti basse baritonali alla Bowie quando ha fumato troppe sigarette. Poi, a furia di provare "Do Mean It's A Mess" per la presentazione live del nostro ultimo EP, mi sono ritrovato a che fare con un paio di accordi strani, che ho avuto improvvisamente fretta di inserire nella canzone, accantonando l'idea del contrasto tra falsetti e parti semigutturali. Ora è una cosa molto più lineare e zuccherosa. La fretta e la voglia di scolpire nel marmo questa canzone sono state tali che ho abbandonato temporaneamente "FIX", di cui ho in testa tutta la melodia, ma di cui ancora non ho terminato la scrittura del testo.

Di cosa parla "AAA"? Il concetto è semplice. Il titolo è ispirato da tutte le volte che i ragazzi della mia generazione si sono imbattuti nella classifica di un arcade, buttando un occhio alle ultime postazioni. In genere i risultati piu' bassi erano sempre cose come "AAA", "AAB, "ABC". Gente - quasi sempre alle prime armi - che faceva risultati pessimi e non voleva lasciare traccia di se. O che magari era solo curiosa di provare un gioco facendo durare il suo gettone manco una manciata di secondi.

Mi sono immaginato così il solito ragazzo barra ragazza (immaginate quello che più vi aggrada, io proietto sempre nelle mie canzoni ragazze che esistono solo nelle pagine dei libri e in oscuri istituti psichiatrici) alle prese con uno sconosciuto paesaggio campestre in piena estate, durante una permanenza inaspettata e forzata dopo aver mancanto uno dei pochi treni che passavano dal paesino. Questo per la prima parte. La seconda è più o meno simile. Rispecchia sempre l'idea dell'essere lasciato a piedi, visto che in questo caso è proprio un'autovettura in panne la causa dei problemi del protagonista della canzone. Due spaccati di storia uniti da un ritornello e una sola metafora: un placido grido d'aiuto nel voltarsi indietro e scoprire di essere rimasti da soli.


Ecco un'approsimativa traduzione adattata del testo

"A.A.A.
Il sole splende in alto
Il cielo abbisogna di luce per fare andare le tue giornate
A FUOCO
La corrente si sta ritirando
lasciando piccole tracce
della mia vita con te

Sono arrivato qui quasi per sbaglio
non pensavo proprio a nulla
Non ho potuto fare a meno di fermarmi e provarci
Giusto per passare il tempo

In realtà cercavo solo uno sguardo
a quell'incantevole campagna
guarda la malia della sera che mi fa cieco
mentre ruba la mia corsa

E' stato inaspettato
non sapere cosa fare
Non potevo fare altro che perdere

Dipingono giunchiglie
in una linea senza fine
sfiorato il sogno mi intrappola la sua visione

A.A.A.
Il sole splende in alto
Il cielo abbisogna di luce per fare andare le tue giornate
A FUOCO
La corrente si sta ritirando
lasciando piccole tracce
della mia vita con te

Associazione per il soccorso pubblico
fai presto e ripara la mia macchina
mi sono sempre preso cura di tutto
e ora proprio non vuole partire

Controlla pure la mia assicurazione
dimmi che è tutto in regola
Ho pagato tutto quello che era dovuto
Ora tirami fuori da questa merda

Mi dicono che è fuori servizio
mentre meriterei un soccorso immediato
Mi sento proprio in panne
quindi vedi di arrivare presto

Penso di essermi smarrito
Non so dove trovarti sulle mappe
Ho bisogno di assistenza
Per tornare a seguire la giusta direzione

Ogni piccolo segnale puà essere tortuoso o accidentato
Ma è la strada che fai, la strada che fai..."

13 April 2009

DAT - L'appuntamento


Recentemente alle prove abbiamo cominciato a lavorare su DAT, brano destinato ad apparire nel secondo album dei Tiny, mentre stiamo ancora lavorando alla realizzazione del primo! (Mark Zonda sragiona quadrimensionalmente)

Il brano (che potete sentire qui) ha avuto un riscontro molto positivo fin dalla sua prima demo, quindi non ci pare una cazzata cercare di trovargli un abito live.

Quindi nasce l'esigenza della solita parentesina "I Learn Prosciutto" per spiegare a Mic di cosa parla la canzone.

DAT è nata nel "famoso" periodo in cui sono stato investido da un'improvvisa onda creativa di pura inspirazione. Questa volta non centravano i sogni o i fischiettamenti in macchina, ma c'e' di mezzo l'esplorazione di un mondo allora nuovo: quello della Blog TV!

Un'amica di Londra cantava storpiando una canzone che da lì a poco sarebbe diventata veramente famosissima. Quando mi sono poi documentato sulla canzone e ho ascoltato l'originale... ci sono rimasto malissimo! La versione storpiata della mia amica era MOLTO meglio, e mi dava ogni sera una gioia incredibile. La cantava così, senza pensarci, come intercalare. Mi trasmetteva delle sensazoni meravigliose. La sua gioia di vivere mi faceva sentire bene.

Ho cercato di costruirci attorno una canzone con questa prospettiva: rievocare i momenti più felici in cui ci si può imbattere in modo insperato, per provare la sensazione di una gioia improvvisa e totale. Come un primo appuntamento. In mezzo ci sono finite le solite influenze musicali: Apples in Stereo, Beatles, Eels, Badly Drawn Boy, Paul McCartney... ma stranamente anche un pizzico di New Order e Friday Bridge.

La canzone alla fine parla dei due punti di vista di un primo appuntamento, vissuto nelle illusioni e aspettative del primo colpo di fulmine con mille progetti e idee campate in aria e il dover prendere in considerazione il fatto che nulla poi potrebbe essere così furtuito e casuale.

Bene. Dopo questo preambolone, ecco la traduzione di una canzone tutto sommato veramente stupidina (diciamo spensierata, vah)

DAT

"Ho avuto un appuntamento, l'ho trovata
l'ho appena incontrata, e mi piace

Mai stato in città
Facciamoci un giro
Troppo tardi per il parco
C'è un nuovo posto per nascondersi
Facciamo un giro sul bus
Arriviamo alla fermata
Prendiamoci un te
Sciogli un po' di dolcezza con me

Devo andarmene un attimo
Ma spero che tu non cambi idea e perda il tuo tempo
con un pezzente come me
Ancora...

Ho avuto un appuntamento, l'ho trovata
l'ho appena incontrata, e mi piace

Voglio stringerti la mano
spero di cogliere l'attimo
se non sei la ragazza giusta
puoi far finta per un po'?
Non essere mica sorpresa
abbiamo stelle al posto degli occhi
pronti a raggiungere la via lattea
spero che il caffè intanto vada bene

Rimarrò per un po'
Spero che non ti dispiaccia, ma prendi il tuo tempo
Trova una svolta nella tua vita
Ancora

Ho avuto un appuntamento, l'ho trovata
l'ho appena incontrata, e mi piace

E' mia, E' mia, E' mia, Sono nei suoi pensieri..."

Tiny Tide - DAT (Demo)

25 March 2009

Shroeder Ama Lucy


Questa canzone ho avuto abbastanza culo di sognarla.
Ero in una casa di campana - nel sogno - con alcuni amici. Ad un certo punto, nel bel pomeriggio assolato e domenicale, arriva una canzone da una radio in cucina. Erano gli Apples in Stereo. La canzone era MERAVIGLIOSA, e chiaramente non esisteva.

Tutto questi proprio quando avevo terminato tutte le canzoni di "Febrero" (che stiamo registrando) e avevo deciso di prendermi una pausa compositiva (ogni secondo libero che ho avuto in due anni l'ho dedicato alla scrittura e registrazione delle demo dei pessi). Non l'avessi mai pensato. Come facevo ad aver sognato una canzone del genere e non provare a dargli una forma? Alla fine, anche se la melodia del ritornello rimane la stessa, ogni volta che la riascolto non penso alla bellandsebastianata che è venuta fuori, ma al rock pieno di cori e chitarre con chours e delay cantate da Bob Shnider nel sogno.

Ad ogni modo... ecco un adattamento della canzone per Mic e gli ascoltatori Italiani

S♥L

"Lucy, vedi, va bene
Lucy, suonata, stai con me

Potrei parlarti, ma la lingua mi si è seccata
Potrei guardarti, ma ho preso una svista
Potrei andarci leggero, ma sto suonando peso

Potrei raggiungerti, ma sembri così lontana
Potrei lanciarmi, ma poi tirarmi indietro
Potrei accordarmi, ma sicuramente stonerebbe

Mi dici che è finita
Ma come fa ad essere finita?
Ma come può essere la fine
Quando la storia non è nemmeno cominciata?

Tu giuri che è la fine
L'ultima foglia sbagliata del quadrifoglio
Dovrei smettere di gironzolare dalle tue parti?
Sei tu che sei venuta da me..."

Tiny Tide - L♥S

19 January 2009

Una notte di San Valentino


Essendo Febrero un concept album, mi ero prefissato fin dall'inizio di fare una canzone su San Valentino. Con "Valentine Disco Night" e' stata una delle rare volte in cui ho deciso di partire dal prendere in mano la chitarra per provare tecniche nuove piuttosto che sdraiarmi nel letto e sognare una melodia. Ho voluto provare a fare qualcosa di Math Rock, provando a colpire ritmicamente una sequanza di corde, anche solo tre o quattro, in maniera sequenziale, ritmata, ripetitiva, senza necessariamente pensare ad un accordo, affidandomi solo al suono (alla fine siamo ricaduti ad una variante semitonale alternata del mi minore, qualsiasi cosa voglia dire). Che nella prima demo acustica e alle prove, tra l'altro, ho mandato a puttante per uno stoppato.

Non ce l'ho fatta a resistere fino al ritornello. Gia' dal bridge la strofa si apre in un crescendo melodico che raccoglie tutto, dai Beatles ai Beck (hem... effettivamente copre solo la lettera B!).

Il finale. "Valentine DiscoNight" era l'ultima canzone che avevo previsto per "Febrero". Da un anno mi portavo dietro una sequenza di accordi a cui ero molto legato, che mi metto a suonare quasi ogni volta che prendo in mano una chitarra acustica in un ambiente in cui voglio creare un po' di atmosfera al posto di caciarare tutto con il solito "bleng-bleng" alla "barcellona". Un misto tra le B-Sided degli Oasis e le composizioni di Nancy Wilson. La cosa che mi ha lasciato stuipito... e' che il giro si collegava perfettamente con la canzone, ed ora e' parte integrante di essa.

La canzone è piaciuta molto a persone che rimanevano abbastanza indifferenti alle mie precedenti "canzoni indie", mentre di contro ha deluso alcuni dei miei fan piu' accaniti (uno e' arrivato a dire:"Ecco! E' finita! Hai imboccato una strada senza ritorno"!, e mi sono dovuto trovare a rassicurarlo!)

Il testo. Eh, il testo. Diciamo che ho raccolto le impressioni di vari San Valentino passati, partendo dalla morte di Marco Pantani, solo, in una stanza d'albergo, in una vasca da bagno, proprio la notte di San Valentino, mentre tutti gli innamorati si scambiano doni e dolci effusioni. Beh, si'. Diciamo che è una canzone che parla di come uno sia disposto a fare tutto per amore, da scappare di casa per rifugiarsi i una discoteca, e chi ripararsi in una camera d'albergo e finire per uccidersi.

Voi, nel dubbio, fate i bravi.

Tiny Tide - ValenTine Disco Night (Demo)

Ecco la traduzione bislacca:

"Il suo cuore gettà la spugna
non riusciva a sollevarlo (questa volta)
dal fondo della vasca
per tagliare il traguardo

(chours)

in una notte in discoteca a San Valentino
ero felice
che tu fossi mia

in una notte in discoteca a San Valentino
Eravamo roba che scotta
il posto era in fiamme

Lei chiuse la bocca
per tapparmi la bocca
e far fuori la testa
per farne uscire tutto
Lei chiuse la porta
e spense
perchè fosse ben chiaro
che si trattava di black-out

(/chours)

Oh! Il suo cuore era un pasticcio
dolce e piccante
miscelato col tempo
per provare che aveva ragione

ad amarlo cecamente
usciva di testa
così lasciò la casa
per prendere il bus

per una notte di San Valentino... (*chours)


[coda]

Così siamo qui, c'è voluto un po' di tempo
ma alla fine è sempre buio
Avrei dovuto saperlo che avevi già deciso
di riprenderti tutto fin dall'inizio
facendo del sesso il tuo colpo di grazia
per immortalare con un colpo un sorriso sincero
un altro orpello da lasciare alle spalle
al di là della neve che nasconde le tue intenzioni.
Addio."

11 January 2009

La strada per le fate


"If you, Sir Conan Doyle, believe in fairies, Must I believe in Mister Sherlock Holmes?"

Questo brano nasce da qualche parte tra i 2006 e il 2007. Sostanzialmente da un esercizio di finger-picking (la tecnica country per pizzicare la chitarra acustica). All'inizio c'era soltanto una strofa spezzata. "There was a road, that lead nowhere, we used to walk, when we were fair".

Praticamente "c'era una strada che non portava da nessuna parte, che eravamo soliti percorrere quando eravamo persone ammodo". Gentili, Fate, Fiere. L'imbarazzo della scelta. Alla fine ho pensato a immaginarmi perso in una selva oscura piuttosto che in una strada per Counterbury. Ma la direzione era quella.

E il brano è rimasto li', in una demo provvisoria che faceva fatica ad arrivare ad un minuto, chiuso in un cassetto per tanto tempo. Ero in un periodo molto ispirato (anche se stavo registrando "pre-go", l'album mai portato a termine in Italiano). Imparavo nuove cose con la chitarra (che devo ancora imparare), ero rapito dalle suggestioni alt-country, leggevo i saggi di Lester Bangs. Lester sparava veleno su tutto, ma quando aveva degli innamoramenti erano delle belle botte. Lester diceva che per innamorarsi di un album bisogna prenderlo in mano al momento giusto. Non siamo nemmeno noi a sceglierlo, quel momento. Arriva tutto per caso. A lui capità con "Astral Week", un album che in qualsiasi altro momento della sua vita lo avrebbe schifato. Lester si sofferma per ben due facciate a descrivere minuziosamente le armonie vocali da pazzo allucinato e artista ispirato di Van Morrison. Ho cercato di seguire alcune delle intuizioni che avea cosi' abilmente colto il giornalista gonzo americano. Ma il piu' direi che sono influenze dirette di Jim James.

Ma cosa me ne facevo in quel momento di un brano in Inglese? Chiesi al des amerikaniske freund Clinton Charlton se avesse avuto voglia di portarlo a termine. Tanto entusiasmo. Come per tante cose che poi si spengono. All'inizio si era parlado di uno split in vinile. Poi, per sua pigrizia, non se ne fece piu' nulla.

Finche'. Finche' finche' finche'. Passano gli anni, comincio a registrare demo per le "February Sessions", e a Wildheart viene voglia di rimettere mano al brano. E con che maestria. Ora sembra un brano tratto da una colonna sonora di un anime di Yoko Kanno (la colonna sonora, non l'anime), con una seconda parte orchetraele degna del compendio ad "Eleanor Rigby" di Paul in "Give my regards to Broad Street" ("Eleanor Dream").

E cosi' mi e' "toccato" di portare a termine la scrittura della canzone. Quanto sangue trasparente versato. Penso che sia stata la prima canzone dove, dopo tanta spensierata allegria e astrazione abbia pennellato con le tinte blue di un sentimento che mi stringe il cuore ancora oggi.

Recentemente ho riascoltato molto il brano. Ho registrato le voci per un'EP di prossima (siamo sicuri?) uscita. Proprio sulla base di Wildheart. Straziante. Oltre che stupido sono proprio masochista. Ecco qui una delle possibli traduzioni in Italiese:

"C'era una strada
che non conduceva da nessuna parte
eravamo soliti percorrerla
quando eri gentile

Ma la strada ora è sparita
e la ragazza, beh, si è smarrita
non farà pià ritorno

La chiamata d'aiuto,
che mai giunse (giunse)
trovò il suo rifugio
ma lei se ne era andata
Trattenete il ragazzo dal cacciare fantasmi.
Sto tornando a casa"

Tiny Tide - Road to Fairies (First Wildheart Version, Simona on back vocals)

28 December 2008

Mascherami



La genesi di questa scanzone è un po' strana. (Stiamo parlando di "Mask Me Mask Me Mask Me").

Pensando ad un album tematico su Febbraio, erano inevitabili una canzone su San Valentino e una su Carnevale. Se non fosse per il fatto che solo l'idea di Carnevale è completamente aliena nella maggior parte dei paesi anglofoni, avvicinandola per stretta parentela ad Halloween o semplificando la cosa come una semplice festa in maschera.

La melodia però non è nata "a tavolino". Non è accaduto come di solito, quando mi basta ritagliarmi un pomeriggio o una serata di concentrazione per "partorire" la canzone (a dire il vero accadeva di più in passato. In questo periodo sono lettralmente "posseduto" dalle canzoni, al di là della mia volontà, e non riesco a tenerci testa). La melodia è nata più o meno due mesi prima (ma mi sa anche di più) della stesura del testo tramite canticchiamenti in macchina. Avete presente quando avete una melodia in testa che vi spinge a spegnere il brano che state ascoltando per canticchiarla? Ecco.

L'idea però è nato dalla evidente storpiatura della classica canzone tipo degli Smiths, anche se alla fine è suonata quasi come un'incrocio tra Taxman dei Beatles e i Santa Dog (soprattutto dal vivo, alcune demo sono a metà tra Underworld, Baustelle e Divine Comedy).

Di cosa parla la canzone? Sostanzialmente, durante le strofe, si parla di questo personaggio dalla vita completamente a pezzi, probabimente molto famoso, che non può muoversi o uscire di casa senza essere riconosciuto e braccato. Vive una vita di totale solitudine, e spera in un'occasione speciale, almeno una volta all'anno, per essere quacunaltro senza essere riconosciuto e vivere di gioia e di luce. Da qui il ritornello, in cui spero di aver reso l'idea di passaggio dall'oscurità e la banalità della vita di tutti i giorni alle luci e i coriandoli di una festa travolgente, degna del Fantasma dell'Opera. La canzone, ovviamente, si chiude con il ritorno alle tenebre e all'ordinarietà. ("Se tu solo sapessi come mi sento in queste giornate...", in mi mionre).

Dal vivo è nata l'idea, a mio avviso molto carina, di adattare alla canzone una parte di "Pet Semetery" dei Ramones ("Non voglio vivere questa vita, non un'altra volta"), estrapolandola dal suo contesto per snaturarne il mood e fare un piccolo tributo ad una delle canzoni che ho cantato di piu' a squarcia gola nella mia adolescenza.

Dietro alla canzone c'e' legato anche il tema a monte del Carnevale come ritorno dei morti per un giorno sulla Terra, e qualche riferimento sparso al Nuovo Testamento, che - mi insegna Bono - non fa mai male.

Ecco una delle possibili traduzioni del testo. Hem:

"Beh, tu sapessi come mi sento in questi giorni
la vita è diventata così di successo
e non so veramente come potrei scappare
ogni giorno cerco di non diventare pazzo.

Se sai come uscire di prigione
trasforma queste sbarre in ritagli di carta
e portami via di qui

E' così chiaro,
ogni millimetro di aria è fatto di atmosfera
porta le danze e caccia le stelle
tienimi stretto e prova a

Masherarmi
Dimostrami che ci tieni veramente veramente a me
Mascherami
Fingiamo di essere amanti fino all'ultimo istante

Mi sono proprio stufato di questa tomba
La morte è solo un luogo comune
Scommetto che c'è molta più vita lungo il viale
dove i coriandoli incrociano una pioggia di bolle di sapone

Se tu sai come resuscitare
trasforma questa porta in sassolini
e tirami fuori di qui

e non avere paura
ogni millimetro di gioia è fatta per rubare
sorrisi, saluti e coccarde
raggiungi la stella più luminosa e

Mascherami...

Non voglio vivere questa vita
Non un'altra volta

Se tu sapessi come mi sento questi giorni..."

Tiny Tide - "Mask Me Mask Me Mask Me" (Prima versione Acustica)
(ancora non sapevo bene come cantarla e ci sono parecchie stonature)
Tiny Tide - "Mask Me Mask Me Mask Me" (Take#4)
(leggi la nota prima)

Da bravi fan divertitevi a trovare per la rete la Take#3 :)

26 October 2008

Stella d'Argento



Questa canzone risale al 2000.
La mia ragazza mi aveva chiesto di scriverle un libro.
Cosi', su due piedi, qualche giorno dopo che stavamo piu' o meno ufficialmente insieme.
Qualche giorno dopo la sua richiesta un giorno le faccio:"Ci avrei messo troppo a scrivere un libro. Ho scritto una canzone".

La canzone, con richiami Costellici e Betleoasiani, è poi apparsa in un EP autoprodotto nel 2002. Una canzone cosi' carini. Un peccato non ripescarla.

Ma cantare di una cosa in cui avevo creduto e che poi invece si è spenta mi avrebbe fatto sentire tremendamente stupido e anche rattristato. Cosi' ho cambiato gran parte del testo :)

"Silver Star" ora è una pop ballad frizzante che parla di amore in salsa western, ricca di giochi di parole, e se mentre dal vivo è diventato un muro sonoro tra Hold Steady, Joy Division e Velvet Revolver, attualmente la batteria è in studio rimaneggiata da Case. Vado particolramente orgoglioso del giro di basso della demo, dove sono rimasto anche molto soddisfatto dell'effetto dato dall'armonica e da Synth. Non avevo mai fatto il calcolo di tutte le piste che ho utilizzato per i suoni di quella demo. Una marea! Volevo passare tutte le tracce separate a Case per FTP... ma erano piu' di due giga di roba!

Canzone che parla d'amore? Forse questa nuove versione parla piu' di risentimento e amore per se stessi, per una causa, per un ideale. Ma il testo e' volutamente lasciato a briglia sciolta per galoppare libero nelle praterie della vostra immaginazione...

Tiny Tide - Silver Star (Demo)
Mark Zonda - Silvia


Traduzione:

"Non hai neppure una chance con me
inseguire il crimine
passare il confine
Io non ho bisogno di nessun'altra
che sprechi il mio tempo
testa tra le nuvole
Non mi importa di nient'altro
Io ho la mia Stella d'Argento

La vita a volte può essere sbagliata
Le giornate possono essere cosi'ingiuste
Le notti non sarebbero lo stesso
Senza la mia Stella d'Argento

Non mi muovo via da li'
Se il tuo cuore è chiuso
e non puoi comprarmi amore
getterò ak vento i soldi e la fama
Risparmiando un po' di posto
vecchie celle e sicurezza
Non mi spaventano di certo i brutti criminali
Io ho la mia Stella d'Argento"

19 October 2008

Uova Strapazzate


"Scrambled Eggs" ha una genesi un po' vecchiotta. All'inizio si chiamava "3 Minutes Sun". L'ho composta di getto al piano un sabato pomeriggio invernale, dopo aver conosciuto una ragazza (ok, quella ragazza puo' essere l'unica candidata alla Original Girl From Ronta Breed) che aveva fatto decisamente colpo.

Sperimentavo cose nuove al piano, avevo poco piu' che 20 anni, e per me allora sperimentare significava semplicemente muovere le dita e scoprire cose nuove, un po' come quando i Beatles si abbandonavano a scale discendenti e veniva fuori "Let it Be". Piccole banali ingenuità, eppure soluzioni melodiche immediate che arrivano subito all'orecchio e facevano colpo.

Era un peccato rinunciare ad un pezzo del genere. Mi solleticava l'idea di poterlo reincidere, ecco quindi una version aggiornata. La parte finale, dove il brano si trasforma in una coda synth-psichedelica è stata scritta quest'anno. Qualche parola è stata modificata per fare ritornare la canzone con il tema beatlesiano ricorrente in "Febrero" ("Scrambled Egg" era il titolo provvisorio per "Yestarday") e i nuovi suoni hanno risentito molto dell'influena dell'album dei MGMT, che per me è stata una vera e propria rivelazione sonora.

Il complimento migliore l'ho ricevuto da una piccola casa discografica indie scozzese, che mi ha contattato dicendo:"Tu non mi conosci, ma un amico mi ha fatto sentire le vostre canzoni dicende che questo gruppo aveva fatto la più bella canzone mai sentita da una band di MySpace". Il gruppo eravamo noi, la canzone "Scrambled Eggs". La cosa divertente che il tipo pensava che io fossi un Inglese espatriato in Italia. La cosa bizzarra è che molti siano divisi nel ritenere migliore la prima parte ed altri la seconda. Bizzarro :)


Altre note: la nuova demo è stata rilasciata nella Pasqua del 2008.
La parte che parla di Milky che appare in televisione fa' riferimento al video dei Blur "Coffee and TV". In quel periodo a Cesena l'Officina 49 stava movimentando la città con delle favolose feste Brit-Pop, e nel locale campeggiavano diverse riproduzioni delle mascotte di cartone.

Ecco la traduzione della canzone:
(che in Inglese si rifà alla tradizione del pop e ai testi dei B., in Italiano e' una M.)

Tiny Tide - Scrambled Eggs (Demo)

"E' un giorno fantastico
Proprio un giorno fantastico
E' strano vedere il sole splendere d'inverno
Stavo cuocendo uova strapazzate
Ancora non mi ero accorto
della tua biancheria intima.

Tu mi sorridi
Io accendo la televisione
"Mr. Latte" è in arrivo per me e te
Avanti, scaldalo
E' tempo di alzarsi e splendere
Ancora non riesco a credere che ci siamo beccati

Ma tu sei qui
E sei il sole
Sono contento di vederti che stai bene
Così bella
Dato che sei il sole
Perchè non trasformi questo peso in luce?

E non riesco a fermarmi
Non posso chiudere la bocca
Le cose mi scappano da sole
giusto per capire
se c'e' una strada per la primavera
un modo per friggerti l'anima
Caffè, tu ed io nella mia mente.

Ma tu sei lì
E tu sei il sole
E sono contento di sapere che sei mia
Così bella, perchè sei il sole
Allora perchè mi suona cosi'?
Perche suona?
Perche' suona cosi'?
Perche' suona cosi' triste?

Indizi nascosti

omiacarachebellegambe"

3 September 2008

Strappona Totale

Nei soliti peregrinaggi su Maispeis, mi sono imbattuto in un gruppo di accanite Groupie spagnole. Non lo so. Noi Tinies abbiamo sempre avuto un rapporto privilegiato con tutto cio' che e' caliente, dalla California, che nell'estate 07 ci ha trasmesso per radio, alle collaborazioni con i messicani Belanova alla publicazione di "Grils From Ronta" per la spagnola Bon Vivant Record.

Ma voi sapete cos'è una Groupie? No? Il nostro ex tastierista, Porlock, si era sbattuto per ore, quasi giorni, nel tentativo di trovare un vocabolo italiano che potesse calcare l'essenza del significato del termine angolofono. Alla fine, non so come, aveva finito con l'ufficializzare il romanesco "Strappona". In realta' le Groupie sono delle "Band Aid", delle "Aiutagruppi", che in cambio di concerti gratuiti e gadgettistca varia, supportano le band... con il loro corpo! Ovviamente per aiutare lo spirito piu' solenne e influente di tutti, quello della musica. Amen.

Le Groupies, fenomeno troioculturale dei libertini anni settanta, sono state edeucoratamente riportate in voga ("solo pompini" cc.) dal film "Almost Famous", del mmmitico Cameron Crowe (al secolo Camerone).

Inevitabile dedicare una canzone al simpatico gruppo di ragazze spagnole (qui il loro maispeis), ispirandosi in grande parte al film.

Ecco la traduzione.

(Nota: dal vivo mi esalto molto a suonarla perche' nella mia teta l'ambiente circostante si modifica e diventiamo Elvis Costello & The Attractions)

(Nota2: La parte che parla di lei che dirige la band con le mani divertendo i vicini è ispirata alla parabola di Cisco che nell'estate del 2007 dirige gli "I'm From Barcellona" da un tavolino del bar durante il soundcheck)


TOTAL GROUPIE - GROUPIE TOTALE

"Essere
una groupie totale
o non essere
uno schifo totale

Il vizio
è meno importante
del prezzo
che dovrai pagare

La notte è ancora giovane
nella città di Valencia
E ci mancherà ogni momento delle vostre incursioni sensuali
La strada è la tua casa
Dolce ragazza dorata
Ti conduce dall'altra parte del luoghi comuni
Il suono della band
guidato dalla tua mano
si alza e sorprende ogni faccia solare
Lo sguardo nei suoi occhi
Con tua somma sorpresa
Il dolce pretesto per donare il tuo cuore

Scommettere
Un azzardo totale
O perdere
tutto il tuo buon senso

Il tuo sorriso
é meno importante
del contratto
che lo fa suonare

La notte è ancora giovane nella città di Siviglia
E ci mancherà ogni risata in quegli spazi vuoti
La tua stella ora è sola
Dolce ragazza purpurea
ti guida verso una notte scura con pochi accendini rovinati

Il suono della band
Delicato giocattolo a noleggio
Meraviglia e confonde le loro testoline
La nota ragazza
Ma c'è da stupirsene?
Sta vendendo ogni rimasuglio del suo amore

Per essere
Una groupie totale
O non essere
Uno schifo totale

Il wan
l'aspetta fuori
Sei presa
Ancora dalla fuga

Per essere una groupie totale"


Tiny Tide - Total Grouie (Demo)
Tiny Tide - Total Groupie (Acoustic Demo)


3 August 2008

Gesugatto



Questa canzone, come suggerirebbero i Nomadi, è stata scritta per un'amica, amante della musca Twee, che fa abbastanza impazziere anche me. Dovete sapere che l'essere maggiormente venerato dagli amanti di questo ramo dell'indie-pop... è il micio! Foto, loghi, canzoni, esistono migliaia di rappresentazioni di questa figura divina in forma felina che rappresenta gli ideali di semplicità, eleganza, carineria.

Il brano era stato in realtà scritto durante il progetto di "Prego", il mio album in Italiano mai portato a compimento (bello che vi introduco una canzone in Inglese dicendovi che faceva parte di un progetto Italiano, vero?).

Nel periodo in cui è stata scritta, essenzialmente:
1) Ero invasatissimo con i Flaming Lips.
2) C'erano state da poco le olimpiadi invernali, con mille polemice sui tedofori
3) Ero praticamente drogato dall'Andy Mylonakis show, dove sovente faceva la sua comparsa la figura dell'egoistico Jesus Kitty (in contrapposizione alla parte malvagia: Satan Kitty)

La prima versione era più lenta, poi sotto consiglio di Ebi è stata velocizzata, rifatta con testo in inglese con aggiunta di handclapping.


All'inizio la canzone non era prevista per le "February Sessions". Era stata semplicemente ripescata perchè avevamo bisogno di un brano veloce da imparare come riempitivo per l'EP.

I Lacrosse, appena sentita, presentarono qualche obiezione. Una canzone cosi' carina non poteva essere lasciata fuori dall'album. Avevano detto che, nonostante il mio volere, avrebbe trovato la sua strada da sola. Quanto avevano ragione! Alla fine il "The Ronta EP" si era ritrovato casualmente ad avere tutte canzoni che iniziavano con la lettera "G". Mi sembrava veramente un peccato infilare una "K" nella mano di 5 canzoni.

Dopo averla suonata cosi' spesso dal vivo è anche un delitto pensare di poterla lasciare fuori dal futuro album. Per ora eccola qua, nell'unica demo realizzata qualche anno fa.

Tiny Tide - Kitty Jesus
Tiny Tide - Kitty Jesus (AC/AU 07)
Tiny Tide - Kitty Jesus (Live @ Lego 07)
Tiny Tide - Kitty Jesus (SoundCheck @ Retro Pop 08)

Ecco la traduzione del testo:


"Cercando un miracolo
mi sono trovato completamente spiazzato
hai aperto le porte dello stadio
ed è comincaita la tua guida
Le tue scarpe servivano a camminare
in un mare già prosciugato
Allora aspettami, attendi un attimo
Terrò viva la fiamma

Puoi aiutarmi Kitty Jesus?
Sto perdendo tutta la mai fede
Non puoi mostrarmi Kirry Jesus
Un segno lungo la strada?

Vano e spaventoso
Pensavo che per te fosse finita
Invece sei saltato fuori dal nulla
spaventandomi da morire
Riportando in vita i topi
Per pugnalarli un'altra volta
Moltiplicando i pesci
che non hai nessuna intenzione di dividere

Puoi aiutarmi Kitty Jesus?
Sto perdendo tutta la mai fede
Non puoi mostrarmi Kirry Jesus
Un segno lungo la strada?

Dammi Dammi Dammi
un segno che stai arrivando
Dammi Dammi Dammi
una via sotto la pioggia
Dammi Dammi Dammi
un lume per illuminare il cammino
Dammi Dammi Dammi
Il fuoco per term la gara"

La parte finale della canzone è ancora una volta la parodia del tormentone indie, inizialmente chiamato "The Never Ending Indie Universal Hymn".

Ero talmente entrato nella cosa che, assistito ad un concerto degli I'm From Barcelona, nel bis tenutosi nel retro del locale, sono rimasto agghiaccaito nel risentirlo più o meno uguale in una cover ripriposta dalal band. Chissà se l'ha gia' scritta veramente qualcun'altro...

31 July 2008

Trenini Elettrici






Era una domenica. A pranzo. Una buona occasione per borbottare e lamentare i cazzi propri in maniera sorda e ignorante sugli altri. Fuori una bellissima giornata. Perchè prendersi la briga di rispondere ad un indistinto e negativo flusso irritato e irritante di frutrazioni e tensioni? Fuori gli uccelli cinguettavano, le colline stavano in silenzio, gli alberi lasciavano che le fronte frusciassero di tanto in tanto sulle sporadiche sbuffate di vento lezioso. Perchè prendersi la briga di rispondere? E, ad un certo punto, ho elaborato questo pensiero. Magari gli animali c'erano gia' arrivati millenni prima dell'uomo a raggiungere e sviluppare una loro forma di linguaggio, ma poi vi hanno rinunciato per la sua totale inutilità.

"Figata", ho pensato. "Un pensiero così lucidamente contorto potrebbe venire solo a Wayne Coyne dei Flaming Lips!"

E così ho integrato il ritornello, a metà tra Oasis e Pink Floyd, in una canzone che avevo concepito come "strofa con canone alla "Pizzicato Five" e coro stile "My Morning Jacket". Il testo del canone per due voci prende sempre spundo dal film "Love & Pop", e la passione alienante del padre della protagonista per i trenini elettrici, presi a misura del suo sguardo sul mondo.

(Il film è stato proiettato durante la nostra esibizione nel 2007 al Mattatoio di spalla ai "Santa Dog" di Bristol)

Ecco un'approsimativa traduzione


Prendiamo un treno e andiamo
Dai, scegli un binario e lasciati andare
Line parallele
Scandiscono il tempo
Finchè c'è acciaio nei tuoi occhi

Canone#2:
Gli alberi scorrono su pavimenti di ceramica
Guarda, c'è la stazione vicino alla porta chiusa
Locomotiva messa da parte
al padre svogliato non importa
Non raggiungeremo mai la stazione

Chours#1:

Hai mai riflettuto sugli animali?
Rimangono immobili su colline di plastica
non ci pensano a muoversi
non parlano o dicono la loro
Sembra che abbiano scordato le parole
quando hanno capito
che non c'è niente di cui valga la pena preoccuparsi.
La libertà è solo uno stato mentale
e prende sù tutta la tua logica
per portarla a fare un giro

Chours#2

Hai mai riflettuto sugli utensili?
in attesa di fianco agli ingranaggi
non piangerebbero mai
non parlano o dicono la loro
sembra che l'uomo gli abbia negato la parola
quando ha capito che avrebbero solo disturbato
La libertà è solo uno stato mentale
che corre all'impazzata su trenini da pilotare.

Tiny Tide - Tiny Trains (First Demo)
Tiny Tide - Tiny Trains (Wildheart Edit)
Tiny Tide - Tiny Trains (AC/AU 07)
Tiny Tide - Tiny Trains (Live @ Lego 07)
Tiny Tide - Tiny Trains (Versione Acustica con tanti pitch 08)

29 July 2008

Ragazze da Ronta



Proprio l'altro giorno, mentre i ragazzi del Retro Pop mi stavano riportando a Cesena per recuperare il mixer per i Tiger! Shit! Tiger! Tiger!, uno dei due diggei mi fa':"Ma Zonda, com'è nata Girls From Ronta?". Gli spiego:"Un giorno Porlock mi ha chiesto, Zonda, fa un brano di musica indie...". "Scusa", fa uno dei DJ, "L'altro giorno avevamo in macchina Maximillian Hecker, e fare domande mentre guidiamo è diventato un vizio".

Comunque è partita proprio così. Pensavo che dopo tanti "We're From Barcelona", "Trains to Brasil", "Postcards from Italy" e "Man from Argentina", sarebbe stato carino valorizzare il nostro patrimonio locale e dare spazio ad una nostra immaginaria "Country Girl" :)

Così, mentre un sabato pomriggio assolato camminavo lungo la Via Emilia (non ve la raccomando per fare jogging), mi sono concentrato sulle frequenze mentali di "Radio Zonda", ascoltando con attenzione il ritornello che ne veniva fuori. Sorrisoni. Avevo la melodia. Mi mancavano solo le parole, che dovevano essere semplici e dirette. Penso che in fondo sia stato uno dei motivi per cui i Beatles sono da 45 anni cosi' tanto amati all'estero.

In mezzo c'è un po' di Thmas Gray (ottimo, direi) e il ritratto di una ragazza che cerca di essere disperatamente alla moda nonostante abiti in un paesino dove c'è poco più che un cimitero. Piccole citazioni indie negli incisi beatlesiani ("MyHoney" e "Postcard Records") e il secondo bridge, quello fisso sul "la minore", che nasce da una frase che soleva sempre dirmi Porlock nei momenti di difficoltà:"Zonda si rialza sempre in piedi". "Ma continua a cadere...", rispondevo io. Nella canzone lascio a intendere "Falling in love". Tanto tutti i problemi non nascono da intricate questioni ormonali.

La canzone è stata segnalata su Rumore e Blow Up, e passata da parecchie radio locali e no, tra cui Radio Città del Capo, Glamorama, Radio Fujiko, Geek Radio, Radio Sherwood e alcune trasmissioni inglesi e californiane.

La canzone gode tra l'altro dell'ottimo remix a cura di Da Wikked, presente sia nell'EP "The Ronta EP",che nella compilation pop spagnola internazionale "Pop Nation Vol.3", edito da "Bon Vivant Records".

Della canzone era previsto anche un video, di cui è stata girata la sceneggiatura.
Il concorso su MySpace per trovare una testimonial per l'EP è stato vinto da Nina, la cantante dei Lacrosse, presenti nel cd con la versione coverata di "Go Ego Go".

Tiny Tide - Girls From Ronta (MySpace Edit)
Tiny Tide - Girls From Ronta (AC/AU 07)
Tiny Tide - Girls From Ronta (Live @ Lego 07)
Tiny Tide - Girls From Ronta (Live @ Retro Pop 08)
Tiny Tide - Girls From Ronta (Divine Edit)
Tiny Tide - Girls From Ronta (LMALL Edition)


Il "Da Wikked Edit" e la versione originale sono ascotlabili dall'EP :P

Ecco l'inutile traduzione di una canzone scema

GIRLS FROM RONTA


"Come riesci a fare tutto quello che fai
Sentendoti smarrita in un cimitero campestre?
Come fai a dire tutto quello che dici?
Devi essere una ragazza di Ronta...

Spendendo tutti i miei soldi
comprando canzoni per il mio tesoro
che cateremo aspettando l'alba
Spendendo tutto il mio tempo
dando forma all'infatuazione
di una foto in una cartolina,
Devi essere una ragazza di Ronta

Come riesci a fare tutto quello che fai
Con le scarpette sulle spalle?
Come fai a dire tutto quello che dici?
Devi essere una ragazza di Ronta
Come riesci a fare tutto quello che fai
Quando un passaggio è fuori legge (ma anche "quanto l'ascensore è guasto")
Come fai a dire tutto quello che dici?
Devi essere una ragazza di Rontaa

Cadendo sempre indenne sui tuoi piedi
Cadendo sempre indenne sui tuoi piedi
Cadendo sempre indenne sui tuoi piedit
Continua a cadere..."


28 July 2008

Una canzone ler la EMI


Cominciavo a muovermi su quella piattaforma social vattelapesca strana che si chiamaba MySpace, preso dall'entusiasmo di consocere cosi' tante persone in ogni parte del mondo e organizzare cassettine miste aggregando gli artisti che conoscevo e sentivo tutti i giorni tramite questo sistema di comunicazione bislacco e sbilenco. Ma evidentemente molto efficace.

Tra questi una ragazza di nome Amy, che sentivo più o meno tutti i giorni. Non vi sto a parlare su questo sito della volubilità delle persone. Almeno non in questo post. Fatto sta che può capitare a tutti di avere unaq brutta giornata. E quando capita a persone come Amy la cosa colpisce ancora di più.

Così ho pensato di stupirla, e scrivere una ballad in puro stile Elliott Smith, uno degli artisti che mi ha colpito maggiormente in questi anni.

Se la prima parte può sembrare diretta alla ragazza, la seconda stravolge tutto, e si capisce che potrei non parlare di Emi-Amy... ma proprio Emi... EMI!

All'inizio della canzone si puo' sentire un'elaborazione del sigillo sonoro che si ascoltava nelle cassettine originali Parlophone e Apple all'inizio degli album.

Il brano ha contribuito a farmi deviare completamente dalla tangente nell'intenzione di realizzare un concept su "Love&Pop", introducendo nell'album un secondo filone: il citazionismo sui Beatles.

Anyway. Ecco il testo della canzone tradotto in Italiano.

"Ogni volta che ti senti giù
guarda in alto e cerca delle ali
Dato che il tuo sorriso è stato nutrito con menzogne
è vero, dovresti provare un po' di fiducia
Qunado sei debole, e il cuore non riesce a fare un suono
rimani in silenzio, attendi di nuovo il rumore

piano piano
lascia correre, Emi starà bene

E cantavano di non deluderli
ma tu hai lasciato Londra
Dato che le loro parole sono state barattate con contratti

ciò che rimane sono scarti sulla publicità
Ora sono finiti, ma hanno ancora le loro rime
Fa attenzione, tra poco tocca a noi.

Piano piano
A mai più
Emi starà bene"


Tiny Tide - A song for EMI
Tiny Tide - A song for EMI (AC/AU 07)
Tiny Tide - A song for EMI (Live @ Lego 07)

24 July 2008

La psicopatica al Club



Matt Share doveva essere uno dei componenti originari dei Tiny Tide. Pensate che aveva comprato per l'occasione un bellissimo basso nuovo, scelto con cura in quel Woodstock. Una impronta ben precisa l'ha lasciata. L'idea di un brano parodia dell'ambiente indie in cui eravamo attivissimi da un paio di annetti, sostituendo "il ragazzo" di "The Kid At The Club" (brano simbolo di tutto un genere, reciclato pure per le nostre serate a tema di DJSet con Airpop) con "una psicopatica" (prendetene una caso dal popolo delle frangette. Cisacuno ha avuto a che fare con una di loro. Ecco. E' lei).

Oh. Io quando ho scritto il brano ho pensato a Moz. Poi se ne è venuta fuori una cosa bowiana (ad Elisa ricorda "The Killing of a FlashBoy" degli Suede) non è colpa mia.

A Fabio Benni dei Le Man Avec Le Lunettes era piaciuta la demo, tanto che quando osservai che si sarebbe stato bisogno di cori fantasmagorici alla "Even better than the real things" per coprire i buchi del ritornello si è subito offerto di occuparsene in prima persona. E che lavoro fantastico! Quasi un marchio di fabbrica.

Per la cronaca: La demo è l'unica dove ho utilizzato la batteria elettronica della Roland E-68.

Il testo è un insieme di collage di citaizoni musicali, ma insieme forse è il brano più biografico che sarà contenuto in Febreero. La parte di Dedalo, devo ammetterlo, è stata fortemente influenzata dall'epicità rock dei brani di Hedwig.

Tiny Tide - The Psychopath At The Club
Tiny Tide - The Psychopath At The Club (AC/AU 07)
Tiny Tide - The Psychopath At The Club (Live 08)
Tiny Tide - The Psychopath At The Club (un'affrettata versione acustica piena di pitch, ma mi piacciono il suono di voce e chitarra)

Ecco la traduzione.

Balla e scatenati
Ma ti ricordi
Quando la vita era felice
ed io ero vostro?
Lo sa Dio se eravamo inarrestabili
Così ubriachi e irresistibili

Batti le mani e urla a squarciacolga
arriva la notte di cui non puoi fare a meno
tu preghi di diventare invisibile
Non lo vedi com'è insensibile?

Segui la strada
Segui la psicopatica
dentro al club.


Trova la via
e perdi la spilletta
come ci si sente ad essere finti?
Jane lo sa, sembra inarrestabile
ballerà per farsi descisamente notare


Danto il collo fino ad urlare
tu speri che questa notte scaccerà il dubbio
Ma la vita è un labirinto di Dedalo?
Se si', che importa quale cammino prendere?

Segui la strada
Segui la psicopatica
dentro al club.


Ci sei per mettere a fuoco la discoteca?
Ti prego, chiamami.
Non ho tempo di mettere alla gogna il DJ
Raggiungimi dove ben sai

Segui la strada...

21 July 2008

Febbraio



Da oggi inauguriamo una nuova rubrica. Un nuovo tag. "I learn prosciutto". Ovvero: di cosa parlano le canzoni di Mark Zonda?

Molto spesso la gente se lo chiede. "Devo tirare fuori i fazzoletti o posso cominciare a ridere?".
Cosi', visto che ci terrei che Mic si ricordi a cosa sono legati dei titoli astratti in Inglese, che Dendrix non faccia balletti woo-doo su February, e che chi non parla albionico si avvicini un po' di piu' al mondo delle mie canzoni, da oggi fornisco traduzione e breve commento delle mie canzoni in Italiano.

Per la serie "ma anche no".

Partiamo proprio da February.

"February" è la prima canzone che ho composto per l'album. Ancora i Tiny Tide non esistevano, ma avevo in mente di realizzare un lavoro ispirato a "Love & Pop", film di Hideaki Anno.

Il film parla di un gruppo di giovani ragazzine liceali che un giorno trovano un cellulare. Risalendo i numeri ad uno ad uno scoprono una serie di persone poco raccomandabili, in una pericolosa escalation, disposte a spendere soldi per la loro compagnia. La scena di apertura del film in realta' disegna l'epilogo della vicenda, per ricollegarsi subito agli istanti di normalità che la precedevano.

Ecco quindi una canzone che parla di una ragazza che sta annegando in piscina, mentre solo qualche giorno prima, al posto di aggrapparsi agli ultimi istanti scivolosi di una vita che svanisce, il tempo veniva prolungato dal tedio di una vita quotidiana, banale, priva di significato, passata a collezionare foto ordinarie sulla bacheca di una cameretta rassicurante.

Io adoro la melodia. La canzone è stata scritta la prima settimana di un freddissimo gennaio del 2007. Era lo specchio di quel periodo che stavo vivendo. Apatico, monotico, piatto. Avevo bisogno di risollevare un po' le sorti della strofa con qualcosa di più vitale.

In quel periodo avevo un forte innamoramento per il personaggio della cantante dei "The Brilliant Green": Tommy Heavenly6, a sua volta rinata dalle ceneri di Tommy February6. La cantante era passata dalla finta innocenza sinth-pop anni ottanta alla sensualita graffiante del Goth-Punk. Heavenly, come l'interpretazione di molti altri vocaboli inglesi, in Giapponese aveva un significato un po' ambiguo, che si collocava tra "Paradisiaco" e "Ultraterreno".

Mi sembrava divertente giocare sull'ambivalenza di questo termine, e ho unito la dolce ironia del ritornello al resto della canzone che avevo scritto.

Nella prima versione il mix era un disastro, ma rimane la mia preferita. Seguita da suoni tratti direttamente dal film, il sound era molto "The Good, The Bad and The Queen", il cui album era appena uscito, e di cui probabilmente ho sentito direttamente le influenze.

La versione attualmente presente sul MySpace e' stata completamente riarrangiata da WildHearth. Simona, la mia insegnante di canto, non ha saputo resistere e trattenersi dal cantare la seconda voce. Stavamo provando come intonarla, quando ci siamo accorti dell'assoluta simbioticità delle nostre due voci.

La coda strumentale iniziale è stata introdotta sin dalla prima volta che ho cominciato a provare com Porlock. L'ho sempre trovata molto Midlake, pure ora che non c'è il piano (che mi manca un casino). Il violino di Manuel è stato quindi un innesto del tutto spontaneo e naturale, e nelle sue esibizioni live rimane ancora oggi il suo pezzo più evocativo. Nella "formazione rock" viene ora sostituito da un assolo al fulmicotone di Dendrix, mentre il brano rimane più sospeso a metà tra atmosfere tardo Bowiane e Elastica. (Anche se certi passaggi rimangono indissolubilmente Costelliani)

La versione acustica è molto spesso accodata da "The Killing Moon" di Eco and the Bunnymen.

Ecco alcune versioni:
Tiny Tide - February (First Demo)
Tiny Tide - February
Tiny Tide - February (AC/AU 07)
Tiny Tide - February (Lego 07)
Tiny Tide - February (Retro Pop 08)

Ed ecco la traduzione del testo. Chiaramente tutti i giochi di parole vanno persi.

"L'acqua, placida acqua, ora mi governa
Il mio corpo, ancora sospeso, e partito per un viaggetto
tu trasscini la mia vita. Penso che mi lascerò andare

E illuminato. Che buffo. Sono di fronte al pavimento.
La forma dell'acqua custodisce la mia anima
perfettamente, mi sono gettata, peso morto senza destinazione.

Febbraio, con la mia vita in Paradiso
Il tuo amore era soltanto un romanzetto, da gettare.

Sto fissado il soffitto, evitando le luci
e osservando le mie dita allontanarsi dagli occhi

e fare ciao ciao. Vogliono raggiungere...


Febbraio, con la mia vita in Paradiso
Il tuo amore era soltanto un romanzetto,
non una novità. Diamo una sbirciata, e vediamo"