Showing posts with label interview. Show all posts
Showing posts with label interview. Show all posts
14 February 2011
Viaggio di ritorno con intervista
target:
interview
Ieri sono andato a vedere i bravissimi La Sera. Durante il viaggio di ritorno qualcuno ha avuto la malsana idea di intervistarmi in totale stato confusionario. Argomento: Febrero. Ecco il risultato...
21 November 2010
The Tide Is Awake
target:
interview
"Il gruppo ha inciso due EP ed è ora al suo debutto per KinGem Records con un album chiamato “Moontalking”, inciso veramente in un tempo molto veloce. A Febbraio invece uscirà “Febrero”, un album più curato che è in fase di incisione più o meno da quando si è formata la band."
18 March 2010
18 January 2009
L'angolo del tastierista
un numero non ben identificato di NME, intervista dal futuro ...
[...]Intervistatore: ... vorrei che lei tornasse con la memoria su quella sessione di registrazione.
Paul Porlock: beh è strano che lei me lo chieda, comunque ricordo quella sessione alla Studio Sonda molto chiaramente. Non che all'epoca collaborassi molto con Mark Zonda, però c'era sto pezzo, e penso ne sia venuta fuori una cosa molto interessante.
Intervistatore: potrebbe raccontarci la storia dal principio.
Paul Porlock: sì certamente, dunque, c'era questo pezzo; mi pare Cure versus Smith.
Intervistatore: The Smiths and The Cure.
Paul Porlock: esattamente. In verità il pezzo era pressoché completo, sostanzialmente già col missaggio finale. E non era niente male ! Però evidentemente qualcosa non andava.
I: lo ritenevi tu o lo stesso Zonda ?
P: possiamo continuare a darci de lei, grazie.
I: chi pensava che qualcosa non andasse, lei o Mr. Zonda ?
P: entrambi, prima Zonda ovviamente, e poi quando ascoltai il missaggio fui d'accordo con lui. Non che ci fu una discussione in proposito, ma la questione musicale era evidente.
I: una questione musicale ?
P: Certo ! Si parla di questo no ? mica di patatine. Ora, evidentemente il brano mette a confronto due band fondamentali dei circuiti alternativi anglosassoni, ma forse di tutta la storia del rock come noi la conosciamo: i Cure e gli Smiths. Mica si poteva fare The Smiths and R.E.M. oppure R.E.M. and The Cure, sarebbe stato demenziale. Che poi se devo dire la mia personale opinione ho sempre preferito gli Smiths, la loro morbidezza sonora uinita a una brumosa malinconia tutta nordica, che non era proprio nelle caratteristiche dei ...
I: vorrei che non divagassimo e tornassimo alla questione musicale, sembra interessante.
P: lo è ! Il pezzo virava pericolosamente verso i Cure, era molto Cure e poco Smith per dirla breve. Penso che l'idea di Zonda di aggiungere qualche sequenza di piano fosse azzeccata, vincente proprio. Si rivolse a me. A dirla tutta ci fu l'intermediazione di una conoscenza comune, quasi un mio alter-ego.
I: quindi vi prendeste qualche giorno per studiare gli arrangiamenti, le timbriche, ...
P: nient'affatto ! Fu tutto molto veloce; mi piace pensare che le cose migliori si possano fare in un colpo e via ! Vi ricordate quei capolavori Jazz ? Ebbene lei pensi che molte delle registrazioni migliori del primo Quintetto di Miles Davis, con Coltrane al sax, venivano portate a termine in poco più di un giorno. Parliamo di album completi, registrati per intero in poco più di un giorno, con una, due o al massmo tre take per brano ! Per non parlare poi ...
I: le chiedo di non divagare troppo, perché credo che stiamo entrando nel vivo della questione...
P: mentre guidavo per andare allo Studio Sonda, mi rendevo conto di aver ascoltato il pezzo due o tre volte al massimo, di non conoscerne gli accordi, e di non avere la minima idea di quel che avrei fatto al piano.
I: preoccupato ?
P: solo di quanto tempo ci sarebbe voluto. Sa, il parchimetro ! Sono arrivato alle 14.30 e avevo messo due ore di parchimetro, ero un po' preoccupato. Ma per le 16.30 avevamo già fatto tutto.
I: mi sembra incredibile.
P: tirammo giù gli accordi, facemmo qualche prova piano e chitarra, e poi s'iniziò a registrare. Prima dall'inizio alla fine, poi ci soffermammo su alcuni punti d'interesse. Non so se da qualche parte sono ancora conservate quelle tracce audio, si potrebbe sentire tranquillamente di come fossi impreciso e privo d'idee. Come al solito il talento di Zonda mise riparo alla situazione, la sequenza finale al piano, quella specie di arpeggiato fu una sua idea. Lui la mente io il braccio, anzi le dita ! Ripeto, in meno di due ore avevamo terminato.
I: il risultato finale mi è sempre sembrato eccellente. Tu ne sei stato soddisfatto ?
P: Molto soddisfatto ! Lo sono tuttora; il pezzo era già pressoché completo, bisognava correggerlo un po', non si trattava certo d'inondarlo di fiumi di accordi al piano (mia insanabile caratteristica, essere debordante). Bastava dare un'aggiustatina qui, un colpetto là. Quando finimmo, non mi sembrava avessimo combinato granché, invece fui stupefatto del sapiente taglia e cuci di Mark: isolò e valorizzo le cose migliori. Un ottimo lavoro: ben fatto Mark, sei un vero maestro nella tua arte !
I: quel pezzo decretò la fortuna del gruppo e fu la chiave di volta per un'intera generazione di musicisti indie-pop. Ti senti orgoglioso di aver dato il tuo contributo ?
P: Non me ne frega un cazzo ! Hey Mark, fottuto bastardo, mi devi ancora i soldi dell'ingaggio !
[...]
[...]Intervistatore: ... vorrei che lei tornasse con la memoria su quella sessione di registrazione.
Paul Porlock: beh è strano che lei me lo chieda, comunque ricordo quella sessione alla Studio Sonda molto chiaramente. Non che all'epoca collaborassi molto con Mark Zonda, però c'era sto pezzo, e penso ne sia venuta fuori una cosa molto interessante.
Intervistatore: potrebbe raccontarci la storia dal principio.
Paul Porlock: sì certamente, dunque, c'era questo pezzo; mi pare Cure versus Smith.
Intervistatore: The Smiths and The Cure.
Paul Porlock: esattamente. In verità il pezzo era pressoché completo, sostanzialmente già col missaggio finale. E non era niente male ! Però evidentemente qualcosa non andava.
I: lo ritenevi tu o lo stesso Zonda ?
P: possiamo continuare a darci de lei, grazie.
I: chi pensava che qualcosa non andasse, lei o Mr. Zonda ?
P: entrambi, prima Zonda ovviamente, e poi quando ascoltai il missaggio fui d'accordo con lui. Non che ci fu una discussione in proposito, ma la questione musicale era evidente.
I: una questione musicale ?
P: Certo ! Si parla di questo no ? mica di patatine. Ora, evidentemente il brano mette a confronto due band fondamentali dei circuiti alternativi anglosassoni, ma forse di tutta la storia del rock come noi la conosciamo: i Cure e gli Smiths. Mica si poteva fare The Smiths and R.E.M. oppure R.E.M. and The Cure, sarebbe stato demenziale. Che poi se devo dire la mia personale opinione ho sempre preferito gli Smiths, la loro morbidezza sonora uinita a una brumosa malinconia tutta nordica, che non era proprio nelle caratteristiche dei ...
I: vorrei che non divagassimo e tornassimo alla questione musicale, sembra interessante.
P: lo è ! Il pezzo virava pericolosamente verso i Cure, era molto Cure e poco Smith per dirla breve. Penso che l'idea di Zonda di aggiungere qualche sequenza di piano fosse azzeccata, vincente proprio. Si rivolse a me. A dirla tutta ci fu l'intermediazione di una conoscenza comune, quasi un mio alter-ego.
I: quindi vi prendeste qualche giorno per studiare gli arrangiamenti, le timbriche, ...
P: nient'affatto ! Fu tutto molto veloce; mi piace pensare che le cose migliori si possano fare in un colpo e via ! Vi ricordate quei capolavori Jazz ? Ebbene lei pensi che molte delle registrazioni migliori del primo Quintetto di Miles Davis, con Coltrane al sax, venivano portate a termine in poco più di un giorno. Parliamo di album completi, registrati per intero in poco più di un giorno, con una, due o al massmo tre take per brano ! Per non parlare poi ...
I: le chiedo di non divagare troppo, perché credo che stiamo entrando nel vivo della questione...
P: mentre guidavo per andare allo Studio Sonda, mi rendevo conto di aver ascoltato il pezzo due o tre volte al massimo, di non conoscerne gli accordi, e di non avere la minima idea di quel che avrei fatto al piano.
I: preoccupato ?
P: solo di quanto tempo ci sarebbe voluto. Sa, il parchimetro ! Sono arrivato alle 14.30 e avevo messo due ore di parchimetro, ero un po' preoccupato. Ma per le 16.30 avevamo già fatto tutto.
I: mi sembra incredibile.
P: tirammo giù gli accordi, facemmo qualche prova piano e chitarra, e poi s'iniziò a registrare. Prima dall'inizio alla fine, poi ci soffermammo su alcuni punti d'interesse. Non so se da qualche parte sono ancora conservate quelle tracce audio, si potrebbe sentire tranquillamente di come fossi impreciso e privo d'idee. Come al solito il talento di Zonda mise riparo alla situazione, la sequenza finale al piano, quella specie di arpeggiato fu una sua idea. Lui la mente io il braccio, anzi le dita ! Ripeto, in meno di due ore avevamo terminato.
I: il risultato finale mi è sempre sembrato eccellente. Tu ne sei stato soddisfatto ?
P: Molto soddisfatto ! Lo sono tuttora; il pezzo era già pressoché completo, bisognava correggerlo un po', non si trattava certo d'inondarlo di fiumi di accordi al piano (mia insanabile caratteristica, essere debordante). Bastava dare un'aggiustatina qui, un colpetto là. Quando finimmo, non mi sembrava avessimo combinato granché, invece fui stupefatto del sapiente taglia e cuci di Mark: isolò e valorizzo le cose migliori. Un ottimo lavoro: ben fatto Mark, sei un vero maestro nella tua arte !
I: quel pezzo decretò la fortuna del gruppo e fu la chiave di volta per un'intera generazione di musicisti indie-pop. Ti senti orgoglioso di aver dato il tuo contributo ?
P: Non me ne frega un cazzo ! Hey Mark, fottuto bastardo, mi devi ancora i soldi dell'ingaggio !
[...]
6 January 2009
Hey! Facebook
target:
I Speak Prosciutto,
interview
Mark , mi sa che il prossimo EP sarò più simile ad un EP dei Coldplay che dei We're From Bertinoro... 10:46pm - 28 Comments
Alessandro Fagioli at 11:18pm January 5
Spacca "the smiths and the cure"
Mark Zonda at 11:20pm January 5
AHAHAH! Grazie. Oggi ho rifatto la voce, ma metà del brano sarà da rimontare. Il resto dell'EP sara' molto differente. Un piccolo mondo (antico) tutto suo. Tutto bene li' da voi? Decisa la pettinatura? (Beato te che puoi "decidere una pettinatura!")
Alessandro Fagioli at 11:25pm January 5
Un Ep che precede un album? I capelli li ho tagliati qualche giorno fa,io sono a posto per ora.L'unico è Andre che è ancora molto indeciso del suo parrucchino :)
AH buon tiny2009!
AH buon tiny2009!
EHm..ecco la prima brutta notizia del 2009 *sorride isterico* non suoneremo alla Maison Lulù anche se su myspace è ancora segnalato. Ad aprile cominceremo a registrare l'album, per cui dovrei andare di corsa nella produzione dei nuovi brani e così non abbiamo avuto il tempo di preparare un set acustico che possa definirsi eccellente. Sei ancora nostro amico?
Bella domanda. Ormai è diventata una routine. Nel senso che seguo il ciclo Scrivere canzone > Incidere Demo > Cantarla con gli altri. Però ogni volta che finisco di scrivere una canzone non mi metto mai a risuonarla. La lascio riposare per un giorno e la riprendo in mano il successivo. Soprattutto con canzoni dalle strofe molto lunghe. Non voglio affrettarle, e ingenere quindi scrivo una strofa al giorno. Questo per le canzoni molto impegate. Ma....
Il problema è che, in questo periodo, mi ero ripromesso di prendermela comoda, perchè ho terminato tutte le canzoni di "Febrero" (ci ho messo due anni tra scrittura e incisione delle demo), e non c'era nessuna urgenza di scriverne delle nuove per l'album successivo. Ma...
Non so cosa sia successo. Cioè. Ho questo potere di poter semplicemente crearmi un'area di sospensione e isolamento, stendermi sul letto, fantasticare, pensare ad un'emozione forte, o prendere uno spunto da una cosa che mi ha colpito recenemente, e mettermi a comporre. Non dico a comando, ma quasi (ok, a comando). Il problema è che in questo periodo sono stato INVASO DA INDESIDERATE ISPIRAZIONI. E ora sono addirittura indietro con le idee che mi sono venute (colpa di due ore in macchina da affrontare tutti i giorni. A volte mi vengono delle idee, spengo la radio, e mi metto a cantarle.) Una sera (guarga la pazzia) ho tirato fuori il cellulare e mi sono videoregistrato un riassunto di tutte le idee che mi erano venute fuori (5 canzoni, mica 3 album). Sono piu' o meno a meta' del lavoro. Una era "DAT".
!!!!!
Bravo! Io sono decisamente più letargico, faccio un pezzo soltanto se ho una pulsione irrefrenabile da dentro. Però forse dovrei darmi una svegliata, vagonate di idee mi muoiono in testa e scritte in qualche foglio o incisie in qualche perduta registrazione. Credo si tratti di questione di abitudine e anche di ambiente
Bravo! Io sono decisamente più letargico, faccio un pezzo soltanto se ho una pulsione irrefrenabile da dentro. Però forse dovrei darmi una svegliata, vagonate di idee mi muoiono in testa e scritte in qualche foglio o incisie in qualche perduta registrazione. Credo si tratti di questione di abitudine e anche di ambiente
La cosa bella sarebbe la sfida di farlo a partire da zero. Cioe', pensare "cazzo... sarebbe figo se gli Stones salissero sul palco e facessero una canozne del genere". La sfida grossa con voi è che la parte da leone la fanno gli arrangiamenti. Quelli si' che sono un casino...
Quei ragazzi una volta che entrano nel mood ci sanno davvero fare. Lo ammetto, a volte ci si mette tutti a ragionare per fare filare le cose lisce come l'olio e ci vogliono spesso intere settimane di prove per rivolvere 5 secondi di canzone..la testardaggine vince
Secondo me conta molto l'ambiente. Leggevo che a questo c'e' arrivato anche RIvers Cuomo degli Weezer. Ci sono certe situazioni che creano tutta un'attitudine. Una stanza silenziosa e confortevole è il top, anche se la maggior parte delle ispirazioni poi mi vengono canticchiando cose in macchina o facendo passeggiate, in modo non programmato. Non c'e' una regola insomma. Pero' con un po' di fantasia a volte si puo' dare una spintina alla ruota della fortuna :D Ad esempio mi fa un po' rabbia che i brani che piacciono di piu' agli altri (Vedi "February") mi sono nati in modo meccanico e non li ho mai sentiti figli di nessuna musa particolare. Evidentemente la mia percezione della musica fa cagare alle masse :D
AHAH :D No la percezione è semplicemente diversa. Ovviamente tu che ci sei dentro capisci che se un brano nasce e si sviluppa in maniera meccanica, per te scema un poco di significato, ma questo gli altri non lo sanno e non lo sapranno mai, per cui non si pongono domande. Ascoltano e basta
Sono ALTAMENTE tentato di fare CTRL+C CTRL+V sul blog :D
Alessandro Fagioli è il cantante degli Stones of Venice. Potete visitare il loro sito QUI.
Alessandro Fagioli è il cantante degli Stones of Venice. Potete visitare il loro sito QUI.
8 September 2008
Elementary penguin singing Hare Krishna
target:
I Speak Prosciutto,
interview
"Una fonte di ispirazione principale non esiste. Seguo tante cose che mi piacciono. Diciamo che, nel mio periodo di formazione creativa, taaaanto tempo fa, rimasi colpito da un saggio di Edgar Alan Poe."
I nuovi enfantes terrible del web intervistano Mark Zonda. Are we serious? :)
I nuovi enfantes terrible del web intervistano Mark Zonda. Are we serious? :)
11 April 2008
Kingem for a day :)
target:
interview,
recensioni
Sweet review and interview from Kingem, france. You can read it here :)
Subscribe to:
Posts (Atom)