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2 February 2011

Febrero. 2 parole anche in pseudoitaliano


E' uscito il nostro nuovo album. Si chiama Febrero. Ovvero Febbraio. Ma anche un po' Ferrero. E un po' Fiesta. e un po' Febbrone. Tra composizione dei brani, registrazione delle demo, crescita dei brani durante prove ed esibizioni dal vivo, registrazioni che coinvolgessero veramente tutti (Manuel Magnani, Mike Leffe, Dendrix, Porlock, ma anche Stars in Coma -SW, Anthony Rochester -USA, The Brigadier-UK), mixaggi sospesi tra colline romagnole e Svezia sono passati quei bei 4 annetti. Hanno fatto in tempo a formarsi band, cambiare formazione, vedere sorgere e morire l'epopea esplosiva del deflagrante verbo indie twee declinato in forma imperativa.

Risultato? Un album che abbiamo scritto e cullato pensandolo come il letto di un fiume in cui avrebbe dovuto scorrere una band, racchiudendo lo spirito di tutto quello che abbiamo amato da sempre della musica (vedi, personalmente, Bowie e i Beatles), ma che avesse rispecchiato anche uno stato d'animo preciso: la voglia di reagire all'infinito gelo emotivo di Febbraio, bello da stracciare come carta pesta per assistere all'alba di una calda rinascita spirituale.

I brani.

Feberuary
"February" incarna appunto questo stato d'animo. E' stata scritta in un momento di cangiante e terribilmente insicuro cambiamento della mia vita, senza nessuna prospettiva definita all'orizzonte. Prende spunto dal film di Hideaki Hanno "Love & Pop", dove la protagonista ricorda gli ultimi attimi della sua vita prima di morire annegata in piscina. Il ritornello invece spazia su tutt'altri orizzonti, e si basa sulla dicotomia "February/Heavenly" in onore della cantante Tomoko Kawase e i suoi due fantasiosi alter ego pop.

Tiny Trains
"Tiny Trains" continua sulle stesse coordinate. A quanto ho capito quando ci siamo conosciuti Manuel aveva una specie di collezione di trenini elettrici, e nel film "Love&Pop" vengono usati come metafora per rapportare il mondo sensibile a quello immaginifico. Il brano nacque da una sfira di Porlock di fare un brano "alla Pizzicato 5" e il mio desiderio di scrivere una canzone con un canone. Poi sono stato attraversato dal mio periodo "Flaming Lips" e il "treno" ha completamente deragliato....

The Psychopath At The Club
Nata su suggerimento di Matt Share sulle serate collettive del nostro gruppo di amici indie "irresistibili", parodia del brano "The Kids At The Club" dei Comet Gain, il brano (prodotto da Andrè Brorsson degli Stars in Coma) è farcito di riferimenti e citazioni pop e indie pop in una scoppiettante ballata psicopatica in stile Bowie "Scary Monster" mode.

Girls From Ronta
Il mio primo tentativo di scrivere una canzone con l'intento di incidere qualcosa di udibile all'orecchio umano senza che l'ascolto causasse danni imprecisati e indefiniti al cervello. Dopo "Girls from Mars", "Postcard from Italy", "Beirut", "I'm From Barcelona", "Country Girls" varie, era ora anche per il lillipuziano paesino romagnolo di avere il suo meritato momento di gloria.

A Song For EMI
Nata come ballad consolatoria per un'amica perennemente scontenta di ogni situazione che la circondava, il brano è un richiamo volutissimo e ricercato alle sonorità di uno dei mie artisti più amati: Elliott Smith. Il brano, che all'inizio si rivolge alla ragazza, finisce col parlare degli ultimi tormentati momenti della vita dei Beatles. Quasi profetico che, al momento della sua pubblicazione, proprio a Febbraio la EMI sia stata infine acquistata da un'altra società.


Ginger Genie
Chiaramente ispirata ad una canzone molto più famosa di un certo Mr. Bowie, nata come un richiamo a McCartney e Nancy Sinatra, alla fine anche grazie a Porlock il brano sembra più un pezzo dei Led Zeppelin in cui Cornelius suona la chitarra e i videogames mentre Damon Albarn tormenta le tastiere. Penso che Ginger Genie abbia segnato il punto di non ritorno nel cercare di confezionare un album tipico dei tardi anni 60 cercando di seminare qua e là diversi indizi in merito.

Kitty Jesus
A dimostrazione del fatto che il periodo in cui tutto questo fantastico progetto ha avuto inizio andava di moda un genere musicale chiamato "twee", dove handclapping, gatti e bolle di sapone erano la prerogativa principale per essere in linea con la scena indipendente del momento. Questa seconda versione è un po' diventato il tentativo di John Lennon di coverizzare i Flaming Lips. Andrè degli Stars in coma in basso e cori.

Silver Star
Questo brano era stato scritto inizialmente per una persona molto speciale. Nel 2000. Ha subito un'autentica trasformazione, trasformandosi da una spassionata canzone d'amore per una ragazza ad un'egoistica canzone d'amore per se stessi, appropriandoci della metafora western della "stella solitaria", un simbolo di solitaria giustizia che non si lascia mai abbattere dalle avversità. Se la prima versione risentiva molto delle influenze di Elvis Costello, ora ce la giochiamo tra Cure e Dinosaur Jr.

Scrambled Eggs
All'inizio si chiamava "3 Minutes Sun". Scritta di getto in un inverno, ma non di quattro anni fa. Si parla addirittura dei primi anni 90. Un sabato pomeriggio avevo avuto una vera e propria folgorazione, sono tornato a casa e ho scritto la canzone di getto. Aggiunta una strofa, ritoccato il testo e inserita una lunga coda strumentale, diversi anni dopo il brano era pronto per le incursioni di Porlock e Manuel al piano e violino e il meraviglioso elettroarrangiamento nuovo nuovo di Andrè degli Stars in Coma.

Mask Me Mask Me Mask Me
Anche se nessuno dei miei amici inglesi arriverà intuirlo, la mia coscienza non avrebbe mai trovato page se non mi fossi adoperato - in un album dedicato a Febbraio - nella scrittura di almeno un brano che parlasse del Carnevale, se non altro come metafora di trasformazione, esorcismo, liberazione da ogni tipo di freno, pregiudizio e catena. Qui partiamo facendo il verso a Morrissey ma ci ritroviamo a citare i Ramones. Catchy!

Total Groupie
Questa l'ho scritta in onore di un gruppo di amiche indie spagnole fondatrici di un club chiamato "Grupies Totales". Il brano celebra le emozioni di una vita libera in stile Rockenrò e ritrae con una megazoommata le parti salienti del film "Almost Famous". In mezzo però si nasconde anche una citazione legata a Cisco dei "Tiger, Tiger". Mi aveva colpito trovarlo a dirigere gli "I'm From Barcelona" in cima ad una sedia come un vero direttore d'orchestra durante le loro prove.

Lover/Loser
L'ultima canzone scritta in ordine temporale per Febrero. Quasi a due settimane dall'inizio del mastering. Era stata pensata come un duetto tra me e Fabio Benni dei Le Men Avec Les Lunettes. Avevamo già collaborato in passato per la prima versione di "The Psycopath At The Club" e una cover di "Walk Away Renee". Io avrei dovuto interpretare la parte di Bowie, e lui quella di Paul. Alla fine è toccato cavarmela con le mie forze. L'unico brano dove ho suonato praticamente tutto da solo, oltre ad un bel tappeto di organo Hammond di Anthony Rochester, che ha contribuito anche ad una precisissima linea di basso Hofner per "Mask Me Mask Me Mask Me".

Beachvolley Fields Forever
E se non è ispirata ai Beatles questa! Sono particolarmente soddisfatto del finale. Manuel con i violini della reprise si è spinto ai massimi livelli. Il brano è nato nei primi anni del 2000. Solo la melodia, che a dire il vero mi è apparsa in sogno. Il testo l'avrei scritto solo 7 anni più tardi.

Valentine Disco Night
Arrangiata in collaborazione con l'inglese The Brigadier, e la collaborazione di Simona Rovida ai cori. Il brano è un tulpa generato da un collage di ricordi di diverse esperienze legate ai miei "Fantasmi dei San Valentino Passati", in particolare alla morte di Marco Pantani. Ultimo dei brani di Febrero, il finale ragliato alla Billy Corgan è un vero e proprio esorcismo per tutto quello che meriterebbe che ci lasciassimo alle spalle assieme il gelido Febbraio. Una crepa nel ghiaccio, un velo strappato, una ferita necessaria per lasciare che l'anima torni in superficie a ossigenarsi.








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