"Invece, è sì un passo avanti in termini di tiny tiDe - feBrero (kingeM, feBBraio 2011) Genere: lo-fi pop-rock.
A poche settimane da MoonTalking, è già tempo di un nuovo album per Tiny Tide, la creatura "indie pop arcade rock" del cesenate Mark Zonda. Lo ha intitolato Febrero - febbraio in spagnolo - perché a suo dire è il mese in cui accadono gli eventi cruciali della sua vita.
Particolare non da poco, perché sottolinea in qualche modo l'intimismo disarmante, il mettersi in gioco senza rete di protezione, la deliziosa vulnerabilità emotiva che già abbiamo avuto modo di apprezzare nei precedenti lavori.
Zonda è un entusiasta, innamorato della musica indipendente e di tutte le sue premesse, che si 81 chiamino David Bowie o Left Banke, Primal Scream o Ash, Beatles o Elliott Smith. Malgrado uno sforzo maggiore in fase di produzione tanto che si è spinto a coinvolgere band come gli svedesi Stars in Coma, i britannici Brigadier e lo statunitense Anthony Rochester - la dimensione lo-fi è il timbro predominante, come una patina sulla pelle del suono e una cartilagine che frastorna le strutture.
Quattordici le tracce all'insegna di un power-pop intorpidito psych con una vena wave che pulsa a intermittenza, ora arty, ora sbrigliata e ora tesa. Un carosello attraverso tormenti dolciastri ed enfatico sdilinquimento (Kitty Jesus, quella Mask Me Mask Me Mask Me che sembra Jens Lekman alle prese col repertorio Smiths), tra strali glam e hardcore-pop (Silver Star, Ginger Genie), trepidazioni brumose (A Song For EMI) e sussulti melliflui (il batticuore Badfinger di Scrambled Eggs, una February che sa scozzare Steve Wynn e Scott Walker).
Se è piacevole gia di per sé questo senso di frugale devozione, di entusiastico sbattimento, occorre aggiungere che Zonda sa tirare fuori dal cilindro pezzi di tutto rispetto. Roba tipo una Tiny Trains o quella Valentine Disco Night (i Roxy Music ipnotizzati da Robyn Hitchcock?) che con adeguata produzione - fatemelo dire, anche se può suonare antipatico - t'immagini a lambire le playlist che contano. Restiamo in attesa di sviluppi. (7.1/10)
Stefano Solventi "
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