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4 August 2009

Attention Attention Attention


O così potrebbe apparire agli occhi di un ascoltatore italiano. In realtà in America "A.A.A.", il titolo di questa nuova canzone, sta per America Automobile Association. La canzone chiuderà il secondo album "TenneT", di cui sto ora scrivendo le canzoni (mentre stiamo cercando di terminare le registrazioni di Febrero col gruppo).

Uno di quei casi in cui mi è venuta prima la melodia. Più precisamente quella della parte iniziale. Anche "AAA" fa parte della serata in cui sono stato celebralmente folgorato durante un viaggio in macchina con relativa creazione di ben cinque pezzacci. Non sapevo come proseguire il frammento di canzone a cui avevo pensato. Per tanti mesi ho cercato di proseguirlo con parti basse baritonali alla Bowie quando ha fumato troppe sigarette. Poi, a furia di provare "Do Mean It's A Mess" per la presentazione live del nostro ultimo EP, mi sono ritrovato a che fare con un paio di accordi strani, che ho avuto improvvisamente fretta di inserire nella canzone, accantonando l'idea del contrasto tra falsetti e parti semigutturali. Ora è una cosa molto più lineare e zuccherosa. La fretta e la voglia di scolpire nel marmo questa canzone sono state tali che ho abbandonato temporaneamente "FIX", di cui ho in testa tutta la melodia, ma di cui ancora non ho terminato la scrittura del testo.

Di cosa parla "AAA"? Il concetto è semplice. Il titolo è ispirato da tutte le volte che i ragazzi della mia generazione si sono imbattuti nella classifica di un arcade, buttando un occhio alle ultime postazioni. In genere i risultati piu' bassi erano sempre cose come "AAA", "AAB, "ABC". Gente - quasi sempre alle prime armi - che faceva risultati pessimi e non voleva lasciare traccia di se. O che magari era solo curiosa di provare un gioco facendo durare il suo gettone manco una manciata di secondi.

Mi sono immaginato così il solito ragazzo barra ragazza (immaginate quello che più vi aggrada, io proietto sempre nelle mie canzoni ragazze che esistono solo nelle pagine dei libri e in oscuri istituti psichiatrici) alle prese con uno sconosciuto paesaggio campestre in piena estate, durante una permanenza inaspettata e forzata dopo aver mancanto uno dei pochi treni che passavano dal paesino. Questo per la prima parte. La seconda è più o meno simile. Rispecchia sempre l'idea dell'essere lasciato a piedi, visto che in questo caso è proprio un'autovettura in panne la causa dei problemi del protagonista della canzone. Due spaccati di storia uniti da un ritornello e una sola metafora: un placido grido d'aiuto nel voltarsi indietro e scoprire di essere rimasti da soli.


Ecco un'approsimativa traduzione adattata del testo

"A.A.A.
Il sole splende in alto
Il cielo abbisogna di luce per fare andare le tue giornate
A FUOCO
La corrente si sta ritirando
lasciando piccole tracce
della mia vita con te

Sono arrivato qui quasi per sbaglio
non pensavo proprio a nulla
Non ho potuto fare a meno di fermarmi e provarci
Giusto per passare il tempo

In realtà cercavo solo uno sguardo
a quell'incantevole campagna
guarda la malia della sera che mi fa cieco
mentre ruba la mia corsa

E' stato inaspettato
non sapere cosa fare
Non potevo fare altro che perdere

Dipingono giunchiglie
in una linea senza fine
sfiorato il sogno mi intrappola la sua visione

A.A.A.
Il sole splende in alto
Il cielo abbisogna di luce per fare andare le tue giornate
A FUOCO
La corrente si sta ritirando
lasciando piccole tracce
della mia vita con te

Associazione per il soccorso pubblico
fai presto e ripara la mia macchina
mi sono sempre preso cura di tutto
e ora proprio non vuole partire

Controlla pure la mia assicurazione
dimmi che è tutto in regola
Ho pagato tutto quello che era dovuto
Ora tirami fuori da questa merda

Mi dicono che è fuori servizio
mentre meriterei un soccorso immediato
Mi sento proprio in panne
quindi vedi di arrivare presto

Penso di essermi smarrito
Non so dove trovarti sulle mappe
Ho bisogno di assistenza
Per tornare a seguire la giusta direzione

Ogni piccolo segnale puà essere tortuoso o accidentato
Ma è la strada che fai, la strada che fai..."

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