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27 January 2009

I Signori Smiths e la cura

Capita che ci sia una scena. Capita che la scena si metta a incensire i classici. E' così che gli "House of Love" se ne escono con una canzone chiamata "The Beatles and The Stones", arrivando a cogliere a piene mani dalla Morandissima "C'era un ragazzo che come me bla bla bla".

Oh! Chi siamo noi per non essere da meno? Tributiamo chi veramente merita di essere lodato: nasce "The Smiths and the cure", o per citarla come Edo dei Jiea "come se i Belle & Sebastian abitassero a Misano e si mettessero a fare della dark-wave".

Sono molto orgoglioso dell'arrangiamento, del mio giro di chitarra Marriano e l'accompagnamento di Pop Porlock al piano. Il brano è venuto da se, concentrandomi sulle emozioni primordiali che mi davano i due gruppi, soprattutto i Cure, e prendendo a pretesto le volte in cui Manuel durante le prove era solito dirmi che avevo la voce come Robert Smith.

Sostanzialmente esiste questa specie di piaga, che viaggia attraverso i tubi catodici raggiungendo i fan della new-wave tramite cose tipo una primitiva MTV (i primi video dei Cure li ho trovati sempre molto inquietanti!) e finisce per appestare tutti gli abitanti dell'Inghilterra (una roba tipo zombie danzanti, il popolo di NME o del Covo). Non tutti vengono contagiati. Esistono persone comuni che non ritengono la band di Robert Smith degna di attenzione. Qualcosa quindi accade. Proprio da loro parte una cura per assurgere la scena musicale ad un nuovo equilibrio.

La parte centrale del pezzo, quella più simile agli Smiths, nasce da una vera e propria folgorazione. Avevo steso solo la prima parte del testo. Sabato. Vado a mangiare alcune pizze al taglio. Mi siedo al bancone. Leggo il giornale. Mi capita sotto mano questa notizia assolutamente meravigliosa: "Sovraffollamento nei cimiteri. I cittadini di Londra protestano contro la decisione di creare tombe con due ripiani per guadadnare spazio nei loculi". A Double Decked Coffin! Meraviglioso! Take me out, tonight!

Ecco una arbitraria interpretazione del testo:

"Tutto cominciò tra cavi e scintille, il virus si diffuse
le immagini scivolarono dagli apparecchi
in ogni casa, in ogni dove, con vermi e... porci schifosi!
la piaga prese possesso dei loro cervelli

Non tutti i ragazzi, non tutte le ragazze ne usirono pazzi
Molti non ci fecero proprio caso
Loro vivono le loro vite, amano i loro amori, li controllano ciecamente
Una speranza per neutralizzare la minaccia

I Signori Smiths e la cura
Non ti suona come un richiamo semantico?
Gli Smiths e i Cure

E nessuno vuole morire
in una domba a due piani nell'oscurità dei sovrafollati cimiteri inglesi
Nessuno vuole
Ma capita
di chinarsi per ritrovare la monetina
che hai fatto cadere dagli occhi
non potrai rialzarti per dire addio

La luce è morta, devi capire che qualcosa è cambiato
tuttavia le voci sono ancora vive nella contea
William, Keats e Giovanna D'Arco sono ritornati
Assieme a Cleopatra aspettano Cavalcanti.

Si rimboccarono le mani, trovarono una soluzione, ebbero la meglio
Gli anemici si liberarono della malevole debolezza
Il culto neo-romantico contempla le vie misteriose della Cattedrale di Manchester
Sono tornati dalle tombe per ballare, ecco cosa gli spetta...

The Smiths and The Cure..."

Tiny Tide - The Smiths And The Cure (Demo Acustica)

Tiny Tide - The Smiths And The Cure (Demo)

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