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19 January 2009

Una notte di San Valentino


Essendo Febrero un concept album, mi ero prefissato fin dall'inizio di fare una canzone su San Valentino. Con "Valentine Disco Night" e' stata una delle rare volte in cui ho deciso di partire dal prendere in mano la chitarra per provare tecniche nuove piuttosto che sdraiarmi nel letto e sognare una melodia. Ho voluto provare a fare qualcosa di Math Rock, provando a colpire ritmicamente una sequanza di corde, anche solo tre o quattro, in maniera sequenziale, ritmata, ripetitiva, senza necessariamente pensare ad un accordo, affidandomi solo al suono (alla fine siamo ricaduti ad una variante semitonale alternata del mi minore, qualsiasi cosa voglia dire). Che nella prima demo acustica e alle prove, tra l'altro, ho mandato a puttante per uno stoppato.

Non ce l'ho fatta a resistere fino al ritornello. Gia' dal bridge la strofa si apre in un crescendo melodico che raccoglie tutto, dai Beatles ai Beck (hem... effettivamente copre solo la lettera B!).

Il finale. "Valentine DiscoNight" era l'ultima canzone che avevo previsto per "Febrero". Da un anno mi portavo dietro una sequenza di accordi a cui ero molto legato, che mi metto a suonare quasi ogni volta che prendo in mano una chitarra acustica in un ambiente in cui voglio creare un po' di atmosfera al posto di caciarare tutto con il solito "bleng-bleng" alla "barcellona". Un misto tra le B-Sided degli Oasis e le composizioni di Nancy Wilson. La cosa che mi ha lasciato stuipito... e' che il giro si collegava perfettamente con la canzone, ed ora e' parte integrante di essa.

La canzone è piaciuta molto a persone che rimanevano abbastanza indifferenti alle mie precedenti "canzoni indie", mentre di contro ha deluso alcuni dei miei fan piu' accaniti (uno e' arrivato a dire:"Ecco! E' finita! Hai imboccato una strada senza ritorno"!, e mi sono dovuto trovare a rassicurarlo!)

Il testo. Eh, il testo. Diciamo che ho raccolto le impressioni di vari San Valentino passati, partendo dalla morte di Marco Pantani, solo, in una stanza d'albergo, in una vasca da bagno, proprio la notte di San Valentino, mentre tutti gli innamorati si scambiano doni e dolci effusioni. Beh, si'. Diciamo che è una canzone che parla di come uno sia disposto a fare tutto per amore, da scappare di casa per rifugiarsi i una discoteca, e chi ripararsi in una camera d'albergo e finire per uccidersi.

Voi, nel dubbio, fate i bravi.

Tiny Tide - ValenTine Disco Night (Demo)

Ecco la traduzione bislacca:

"Il suo cuore gettà la spugna
non riusciva a sollevarlo (questa volta)
dal fondo della vasca
per tagliare il traguardo

(chours)

in una notte in discoteca a San Valentino
ero felice
che tu fossi mia

in una notte in discoteca a San Valentino
Eravamo roba che scotta
il posto era in fiamme

Lei chiuse la bocca
per tapparmi la bocca
e far fuori la testa
per farne uscire tutto
Lei chiuse la porta
e spense
perchè fosse ben chiaro
che si trattava di black-out

(/chours)

Oh! Il suo cuore era un pasticcio
dolce e piccante
miscelato col tempo
per provare che aveva ragione

ad amarlo cecamente
usciva di testa
così lasciò la casa
per prendere il bus

per una notte di San Valentino... (*chours)


[coda]

Così siamo qui, c'è voluto un po' di tempo
ma alla fine è sempre buio
Avrei dovuto saperlo che avevi già deciso
di riprenderti tutto fin dall'inizio
facendo del sesso il tuo colpo di grazia
per immortalare con un colpo un sorriso sincero
un altro orpello da lasciare alle spalle
al di là della neve che nasconde le tue intenzioni.
Addio."

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